purga
s. f. [der. di purgare; nel sign. 3 a ricalca (come il fr. e l’ingl. purge) il russo čistka]. – 1. a. L’operazione del purgare, del liberare da scorie, da impurità: p. della seta, lo stesso che sgommatura; p. delle pelli, nella manifattura del cuoio, operazione volta a ridurre, mediante impiego di acidi e sali, l’eccessivo rigonfiamento delle fibre del derma (prodotto dall’acqua di calce), nonché a eliminare, mediante l’uso di enzimi, le sostanze riempitive della pelle e le fibre di collagene degradate; certificato di p., certificato che attesta quale sia la quantità di sostanze estranee alla fibra tessile riscontrate in un filato. b. Stato in cui si pone una sostanza, un cibo, affinché si liberi da impurità: mettere, tenere in p. la trippa, metterla in acqua calda prima di cucinarla. 2. Medicinale che serve a stimolare, a provocare lo svuotamento dell’intestino: prendere la p.; ha fatto indigestione, e sarà meglio dargli una purga. In questa accezione, è sinon. più fam. di purgante, dal quale tuttavia differisce perché oltre al medicinale indica anche la cura effettuata mediante la sua assunzione, il fatto cioè di purgarsi: ordinare, consigliare una p.; aver bisogno di una p.; la p. ha fatto, o non ha fatto, effetto; ripetere, replicare la p.; una p. da cavallo, fam., di grande efficacia e potenza, drastica. 3. fig. a. Eliminazione degli avversarî politici effettuata con metodi drastici (soppressione senza processo, condanna a morte, esilio e sim.) da parte di un regime autoritario: la p. nazista del 30 giugno 1934, con la quale A. Hitler eliminò gli oppositori interni al suo partito; le p. staliniane. Per estens., allontanamento improvviso da un ambiente, da un posto di lavoro, da un incarico, di persone considerate indesiderabili (differisce dall’epurazione, che presuppone in genere un provvedimento di carattere generale, più o meno giustificato ma comunque fondato su una motivazione almeno apparentemente legale). b. Nel linguaggio della finanza, p. monetaria, drastica riforma monetaria, che mediante il cambio di biglietti svalutati in nuovi biglietti e la confisca degli illeciti ed eccezionali profitti, si propone di contrarre fortemente la circolazione e di risanare la moneta. ◆ Dim. purghétta, purghettina (solo nel sign. 2).