putto2
putto2 s. m. [lat. pŭtus, *pūttus «fanciullo», affine a puer e a pusus (v. pusillo)]. – Bambino. È parola rimasta ormai quasi esclusivam. in alcuni dialetti, per lo più con uso vezz.; sopravvive inoltre nel linguaggio delle arti figurative per designare una figura di bambino, solitamente nudo, dipinta o scolpita: un p. che regge un candelabro, un festone; il quadro rappresentava dei p. danzanti; i famosi p. robbiani in terracotta. ◆ Dim. puttino, più diffuso di putto e con gli stessi usi: una giovane mamma con il puttino in braccio; un candeliere sostenuto da due puttini in bronzo. Il dim. puttèllo rimane di uso vivo in dialetti veneti (pronunciato con le consonanti scempie e, localmente, con apocope della sillaba finale, putèl, pl. putèi), col sign. non solo di bambino ma anche di ragazzo e, talora, di figlio e di fidanzato; analogam. il femm. puttella.