qaedista
(qaidista), s. m. e f. e agg. Chi o che sostiene o fiancheggia l’organizzazione terroristica Al Qaeda. ◆ I terroristi combattono la guerra anche sui media. […] E jihadisti e qaedisti hanno scelto la battaglia virtuale. Hanno occupato il cyberspazio per diffondere il terrore mediatico. (Maurizio Piccirilli, Tempo, 26 settembre 2004, p. 3, Primo piano) • Per i qaedisti il nuovo raìs, il presidente palestinese Mahmoud Abbas, è un «miscredente» che appartiene alla confessione dei Bahai, che ha uno dei centri più importanti ad Haifa (Israele). Lo chiamano in modo irridente il «principe» e sostengono, per rimarcare la sua scarsa pratica con le questioni islamiche, che «non è riuscito ad imparare a memoria neppure il primo capitolo del Corano». Dunque è un traditore della causa e va trattato come tale. Stessa sorte per Mohammed Dahlan, uomo forte dell’Autorità palestinese. L’ideologo qaedista, a questo punto, rammenta loro la sorte toccata al comandante [Ahmed Shah] Massud, il capo dell’Alleanza del nord in Afghanistan ucciso alla vigilia dell’11 settembre. Perché si era alleato ai «secessionisti» (gli sciiti) e ai «Crociati». (Guido Olimpio, Corriere della sera, 2 marzo 2005, p. 6, In primo piano) • Un capo tribale della provincia irachena di Ninive […] – capo del Consiglio per il risveglio di Mosul, un’alleanza di tribù che si batte contro terroristi qaidisti – ha chiesto alla Lega araba di fare pressioni su Damasco affinché fermi il sostegno ai gruppi armati. (Foglio, 27 ottobre 2007, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal nome proprio (Al) Qaida, in arabo ‘la parola di Dio, la legge’ (anche nella variante Al Qaeda), con l’aggiunta del suffisso -ista.
V. anche alqaedista.