quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre arabe 4°, nella numerazione romana IV): il q. giorno del mese; arrivare q. in una gara, essere al q. posto in graduatoria; fare il quarto anno di lettere; abitare al q. piano; un palco di quart’ordine, una poltrona della q. fila; q. velocità o q. marcia, negli autoveicoli (per lo più assol., sostantivato al femm.: mettere, innestare la q.; andare in quarta; con uso fig., partire in quarta, con grande foga, entusiasmo e slancio); la q. classe, di un corso di studî (e più spesso assol., sostantivato al femm.: frequentare la q. elementare, ripetere la q. liceo scientifico). Aggiunto a nomi di regnanti o pontefici, per indicare la successione (sempre in numeri romani): Enrico IV, Clemente IV; così pure, posposto, nel citare assol. il posto d’ordine di determinati oggetti o elementi: Eneide, libro IV; capitolo, canto IV o quarto; sezione q.; nel secolo q. (abbrev. sec. IV o sec. 4°), mentre nel discorso è più comunem. preposto: sto leggendo il q. libro dell’Eneide, il q. capitolo del romanzo; il preludio del q. atto; abito al q. piano. Con usi partic. o specifici: a. Nel linguaggio politico, o della pubblicistica politico-economica e sociale, q. stato, il proletariato, così denominato in quanto riconosciuto durante la Rivoluzione francese come quarto dopo i tre stati tradizionali, cioè clero, nobiltà e borghesia; q. sponda, denominazione data nel periodo fascista alla Libia, considerata come un’estensione delle tre coste italiane (tirrenica, adriatica, ionica); q. Repubblica, la Repubblica francese dal 1944 al 1958, caratterizzata da crisi governative, dalla difficile situazione interna per le guerre di liberazione in Algeria e in Indocina, e dall’ascesa al potere del generale Charles De Gaulle; q. mondo, il complesso dei paesi e delle aree sottosviluppate che, rispetto al cosiddetto terzo mondo, non dispongono neppure delle risorse necessarie a un possibile sviluppo; q. potere, la stampa quotidiana e periodica, per il ruolo determinante di controllo e di influenza sulla vita sociale e politica da essa assunto nel corso degli ultimi due secoli oltre ai tre poteri tradizionali (legislativo, esecutivo, giudiziario); q. età, la senilità più avanzata, successiva alla terza età, e quindi l’età che supera i 75 anni; la suddivisione della vita umana in quattro periodi è già in Dante, in varî passi del libro IV del Convivio, tra cui, per es.: la umana vita si parte per quattro etadi ...; la quarta si chiama Senio (cap. XXIV, 1). b. Nel linguaggio giornalistico del passato, q. pagina, quella riservata agli annunci a pagamento, che nei giornali a quattro pagine era la quarta e ultima. c. Nel linguaggio del calcio, q. uomo, il collaboratore della terna arbitrale a cui spetta di segnalare i cambî dei varî giocatori e i minuti di recupero di una gara. d. In alpinismo, q. grado, il quarto livello della scala delle difficoltà (v. scala) valutate per le ascensioni su roccia relativamente a singoli passaggi compiuti in arrampicata libera, articolato in q. grado inferiore e superiore. e. In matematica, q. potenza, e sostantivato al femm. la quarta, la potenza con esponente 4: elevare un numero alla q. potenza; 2 alla q. è 16. Per q. dimensione, in matematica e in fisica, v. dimensione (n. 1 b). f. In medicina, q. malattia, v. quarta malattia. In anatomia, q. nervo cranico, il nervo trocleare o patetico; q. ventricolo, la cavità encefalica situata posteriormente e inferiormente (v. ventricolo). g. In musica, q. grado della scala diatonica, la sottodominante. 2. agg. Con valore frazionario, la q. parte, ciascuna delle quattro parti in cui è diviso un intero (numero, oggetto o elemento): 15 è la q. parte di 60; gli spetta la q. parte dell’eredità; ho già letto la q. parte del libro, circa un quarto delle pagine complessive (qui, posposto, la parte q., indicherebbe la quarta delle parti o sezioni in cui è diviso il libro). 3. s. m. La quarta parte di un intero, o anche di un tutto, di un oggetto, elemento, ente che costituisce un insieme organico: 8 è un q. di 32; dividere in quarti; un q., due q., tre q., in cifre 1/4, 2/4, 3/4; ha diritto a un q. dell’eredità, possiedono quasi i tre q. dell’intero condominio (per il termine tre q., usato come s. m. nel linguaggio della moda, ma anche per altri usi della locuz., v. trequarti); descrivere un q. di giro, un q. di cerchio. Riferito ad animali macellati e cucinati di piccole e medie dimensioni: tagliare un pollo arrosto in quarti, mangiarsi un q. di gallina lessa, comprare un q. di agnello; riferito a bovini o altri grossi animali macellati: attaccare ai ganci i q. di bue, di vitello; q. anteriore, costituito da spalla, collo e sottospalla, petto e taglio reale; q. posteriore, più pregiato, costituito da lombata, coscia e pancia (e quinto quarto è talora, in macelleria, la denominazione sotto cui si comprendono complessivamente il sangue, le zampe e altre parti non pregiate). Con usi partic.: a. Quarto d’ora, la quarta parte di un’ora, cioè 15 minuti: mi ha fatto aspettare un q. d’ora; in partic., q. d’ora accademico, il ritardo di 15 minuti rispetto all’ora ufficiale con cui cominciano di norma le lezioni nelle università italiane; con sign. più generico, spazio di tempo relativamente breve: avere un q. d’ora di celebrità, di notorietà; passare un brutto q. d’ora, di ansia, preoccupazione, paura o dolore; essere in un cattivo q. d’ora, avere un cattivo q. d’ora, un momento di malumore; il q. d’ora di Rabelais, il momento di pagare, quando non si dispone del denaro, o anche un momento di impaccio, di incertezza (l’espressione, che traduce il fr. le quart d’heure de Rabelais, trae origine da un aneddoto raccontato in varie forme e poco verosimile). Quando il contesto non lascia incertezze di comprensione, anche assol. quarto (con ellissi di d’ora): manca un q. alle dieci o sono le dieci meno un q.; questa sveglia va un q. avanti; un orologio a pendolo che suona le ore e i quarti. b. La quarta parte di una misura, soprattutto del litro: bere un q. di vino a pasto, comprare un q. di latte (anche come nome del recipiente bollato da 2 decilitri e 1/2: q. di vetro, di metallo), ma in usi region. anche del chilogrammo (mi dia un q. di caffè, di carne tritata), e anticam. di altre misure, come lo staio (comprare un q. di grano). c. Nei ferri di cavallo, ciascuna delle due parti del ferro comprese tra le mammelle e i talloni. d. Quarto di nobiltà, come quota di ascendenza nobiliare, ormai usato solo in espressioni scherz. e ironiche come: non mi dirai che hai anche tu qualche q. di nobiltà!; e che crede, di avere sedici q. di nobiltà, che fa tanto l’aristocratico?; parentela ... piena di pretese, con tanti fumi in testa pei suoi q. di nobiltà (Capuana). e. In araldica, la quarta parte dello scudo, e anche ogni parte dello scudo diviso in quadrilateri uguali la quale rappresenti un’arme separata: quarto dell’arme gentilizia, di norma il primo; q. di feudo, di dignità o signoria, ecc. f. In astronomia, primo e ultimo q., le fasi della Luna corrispondenti alle quadrature (v. quadratura, nel sign. 3 a), cioè all’età di 7,38 e 22,15 giorni della Luna. Nell’uso corrente, con valore più generico, il quarto di luna che appare illuminato verso il 7° (primo q.) o il 22° giorno (ultimo q.) dall’inizio di ogni fase lunare. g. In diritto, q. vedovile, denominazione data nel recente passato alla porzione di usufrutto spettante alla vedova sui beni del coniuge defunto, porzione che, se vi era concorso con i figli, secondo il codice del 1865 non poteva superare un quarto dell’eredità. h. In elettronica, linea in quarto d’onda, linea elettrica la cui lunghezza è un quarto della lunghezza d’onda della corrente che in essa si propaga; analogam., in radiotecnica, antenna in quarto d’onda, lunga un quarto della lunghezza dell’onda di lavoro (per es., l’antenna Marconi). i. In marina, vela al q., vela aurica con il lato superiore inserito a una pennola, sostenuta dall’albero a un quarto della sua lunghezza dall’estremità prodiera; in passato, ormeggiare, ancorare la nave in quarto, con quattro gomene o ancore (cfr. inquartare). Nell’uso ant., sinon. di guardia, come durata di quattro ore di ciascuno dei turni di guardia: fare il q., il primo q.; ufficiale di quarto, l’ufficiale di guardia: l’ufficiale di q. s’impadronì del cannone, ma la vittoria fu di breve durata (Salgari). l. In musica, unità di durata equivalente a una semiminima (♩), così detta perché equivalente alla 4a parte della semibreve: nota, pausa di un q., o che ha la durata di un q.; il termine è usato soprattutto con riferimento ai tempi della battuta (o misura), quando il metro di questa sia scandito in semiminime: tempo in quattro q., in tre q., in due q., il tempo che corrisponde, rispettivam. al segno 4/4, 3/4, 2/4 segnato sul pentagramma all’inizio del brano (al posto di 4/4 è spesso usato il simbolo di un semicerchio, simile a una C maiuscola). Quarto di tono, intervallo del sistema armonico temperato corrispondente alla metà di un semitono (ne consegue che l’ottava è suddivisa in 24 quarti di tono). m. In numismatica, moneta di 3 denari, equivalente a un quarto del grosso di 12 denari, emessa dai Savoia e da altre zecche del Piemonte; anche, moneta di valore diverso, ma sempre corrispondente a un quarto del valore di un’unità monetaria superiore (spesso non più in corso), coniata da varie zecche italiane: q. di lira, di scudo, di ducato, e assol. quarto (o testone), coniato a Milano, Mantova, Ferrara, ecc., con il valore di 1/4 del ducato d’oro. n. Nello sport, e in campionati o tornei a eliminatorie, quarti di finale (o assol. quarti), le prove di eliminazione per selezionare, tra i concorrenti che si sono qualificati negli ottavi di finale, i semifinalisti. o. In bibliologia e nell’arte della stampa, formato (o volume, libro, ecc.) in-quarto (o in-4°), il formato più in uso nel Quattrocento, in cui il foglio viene piegato due volte, per ottenere quattro carte, equivalenti a otto pagine, che corrispondono, nel linguaggio tipografico, a una segnatura a ottavo. Attualmente si considerano in-quarto le edizioni alte da 28 a 38 cm (ma quando si tratti di edizioni antiche, il formato viene definito in base a criterî diversi). p. In legatoria, legatura in quarto di pelle, fatta coprendo il dorso con pelle che prosegue di poco sul quadrante. 4. s. m. La quarta persona o cosa che si considera dopo tre altre: voi siete il q. che mi fa questa domanda; se non troviamo il q. dovremo giocare col morto (in una partita di carte); il terzo e il q., questo e quello, per indicare persone indeterminate: non già che andasse lamentandosi col terzo e col q. della maniera tenuta per infinocchiar lei (Manzoni); in matematica, q. proporzionale, il quarto termine di una proporzione (v. proporzionale); in geometria proiettiva, q. armonico, il quarto punto di una quaterna armonica. Dim. quartino, quartùccio, come s. m., anche con accezioni partic. (v. le due voci).