quattro
agg. num. card. [lat. quattuor o quatuor], invar. – 1. Il numero intero che segue immediatamente il tre, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 4, in numeri romani IV): le q. stagioni (per la locuz. appositiva q. stagioni, come in scarpe q. stagioni, olio per motori q. stagioni, v. stagione); le q. tempora (v. tempora); i q. punti cardinali, nord, est, sud, ovest (analogam. i q. venti, spec. nella locuz. fig. gridare ai q. venti, far conoscere a tutti, strombazzare una notizia); i q. elementi degli antichi, aria, acqua, terra e fuoco; i q. vangeli, i q. evangelisti; calcoli con le q. operazioni; le q. libertà atlantiche (v. libertà, n. 2 b); gioco dei q. cantoni (v. cantone1); chiuso tra q. mura, tra q. pareti, costretto a restare in casa o in altro luogo; autovettura a q. porte (anche come locuz. agg., con ellissi del sost.: una q. porte); motore a q. cilindri, cambio a q. marce; sonata a q. mani, sul pianoforte, per due esecutori; quattr’occhi, alludendo a due persone, in espressioni come parlare a quattr’occhi, in confidenza, in segreto, senza che altri senta; quattr’occhi vedono meglio di due, accertamenti e valutazioni è meglio farli in due che da solo; o con riferimento scherz. al portare gli occhiali: con quattr’occhi ci vedo meglio (v. anche quattrocchi); tutt’e quattro, di quattro persone o cose nel loro insieme, nessuna esclusa: ci andremo tutt’e q.; da tutt’e q. i lati. Con ellissi del sostantivo: preparare la tavola per q., sottint. persone, e così gioco che si fa in q., mettersi in fila per q.; patto a q., concluso a Roma nel 1933 fra Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna; tiro a q., sottint. cavalli; dividere, piegare, spezzare in q., sottint. parti; faceva le scale a q. a q., a quattro gradini per volta; q. per q. (o 4 × 4), nel gergo automobilistico, denominazione corrente delle vetture a quattro ruote motrici, ossia a trazione integrale. 2. Come s. m. (plur. quattri nell’uso pop. tosc.), il q., il numero 4 o la cifra che lo rappresenta: scrivi un q.; cancella quel q.; moltiplicare, dividere per q.; due per q. fa otto; l’interesse del q. per cento; è uscito il q., nel gioco del lotto o della tombola; come voto di merito nelle scuole: ho avuto un q. in storia; come punto delle carte da gioco: il q. di bastoni, di spade; dei giorni del mese: il 4 maggio; e di anni: essere del q., dell’anno 1904, 2004, ecc. Con riferimento alle ore, sostantivato al femm.: sono già le q.; ci troveremo alle q. sotto i portici. Nel canottaggio, un q. di punta, imbarcazione di tipo libero montata da 4 vogatori di punta con o senza timoniere (abbrev. un quattro con, un quattro senza): ha i sedili scorrevoli (carrelli) e le scalmiere sporgenti dal bordo; lunghezza media 13 m, larghezza 52 cm per l’imbarcazione con timoniere, mentre quella senza timoniere è più stretta e corta. In proverbî o modi prov.: è vero (o chiaro, evidente) come due e due fanno q. (o come q. e q. fanno otto), per attestare la veridicità, la chiarezza di qualche cosa; in quattro e quattr’otto, in brevissimo spazio di tempo, in un attimo; non dir q. se non l’hai nel sacco, come raccomandazione di non fare assegnamento su ciò che ancora non si possiede o di non considerare riuscita una cosa che non è ancora compiuta. 3. Con valore indeterminato, pochi, poche, in alcune frasi di uso com. (cfr. l’analogo valore di due): andiamo a fare q. passi, una passeggiatina; fare q. salti, un balletto in famiglia, tra amici; fare q. chiacchiere; scambiare q. parole; non vale la pena di litigare per quei q. soldi (e per significare scarso valore: un vestito, un quadro da q. soldi, che non vale q. soldi); sono, c’erano q. gatti, pochissime persone; questi q. giorni che dobbiamo stare in questo mondo, si può sperare che vogliano essere un po’ meglio (Manzoni). Sempre con senso generico, ma senza valore restrittivo: farsi in q. per qualcuno, darsi molto da fare, mettere tutto il proprio impegno per rendergli un servigio o aiutarlo; dirne q. a qualcuno, dirgli quel che si merita, accusarlo e rimproverarlo duramente: voglio dirgliene q. a quel mascalzone!; fare il diavolo a q., fare una scenata, sfogare il risentimento e la rabbia scatenandosi in forme violente; e con valore semplicem. intensivo: fare chiasso, fare baccano per q.; è magrolino, ma, quanto a forza, conta per q.; mangiare a q. ganasce, meno com. a q. palmenti (v. ganascia, palmento); spaccare il (o un) capello in q. (v. capello).