qui
avv. [lat. eccu(m) hīc] (radd. sint.). – 1. In questo luogo, in questo posto. Indica in genere luogo non molto discosto da chi parla (e talvolta anche da chi ascolta) e con più esattezza dell’avv. qua: son qui; qui non c’è nessuno; se tocchi qui, ti pungi; tu rimani qui!; reggiti qui!; è venuto qui da noi stamattina. Specificato da avverbî e complementi: qui vicino, qui accanto, qui sopra, qui dentro, qui fuori; qui sotto il tavolo, qui a sinistra, qui a due passi; siamo qui in città da diverso tempo; è arrivata qui da noi due ore fa. Unito all’agg. o pron. questo, serve a precisare la posizione, e talvolta la natura, di una persona o di un oggetto (ha, cioè, funzione deittica): questo ragazzo qui, questo libro qui; prendete questa cassa qui e portatela via; chi è questo qui che ci viene incontro? (fig.: questo qui non mi sembra giusto; anche in determinazioni temporali: in questo momento qui non è possibile); senza il dimostrativo, indica con tono di familiarità e affetto una persona o una cosa: codesti giovani, e qui la nostra Agnese [cioè: e anche la nostra Agnese che è qui] hanno già intenzione di spatriarsi (Manzoni). Con uso pleonastico per dare tono più imperioso alla frase e per rafforzare l’espressione: tieni qui!; sta’ attento qui!; senti qui che ingiustizia!; ecco qui i bei risultati della tua impresa; eccoci qui! Preceduto da prep. indica il movimento verso luogo (fin qui), da luogo (di qui, da qui) o attraverso luogo (di qui, per qui, o anche per di qui): se riescono ad arrivare fin qui, sono in salvo; di qui (o da qui) alla città ci sono pochi chilometri; la sua abitazione non è molto lontana da qui; spostati, muoviti di qui; è di qui, originario di questo paese, di questa regione; vai fuori di qui; di qui in giù, di qui in poi, di qui in avanti (di qui in avanti la strada non è asfaltata); è uscito di qui, è passato di qui; per andare a Roma si deve passare per di qui; la locuz. per qui si usa inoltre per indicare movimento entro un luogo circoscritto: ero andato per qui a fare una giratina (oggi più com. qui intorno); in casa non c’è ma dev’essere per qui. È spesso contrapp. o correlativo a lì, talvolta anche a là: bisogna disporli uno qui e uno lì (o uno qui e uno là); c’è tanta nebbia che non ci si vede di qui a lì. 2. fig. A questo punto, in questo punto (di un’azione, di un discorso, di un ragionamento): qui cominciai ad aver paura; la cosa è finita qui; non finirà qui!, minacciando; qui lo dico e qui lo nego, formula pronunciata talvolta con tono perentorio, altre volte in tono scherz., con cui chi sta per affermare qualcosa di grave o di indiscreto vuol fare intendere che non si assumerà la responsabilità di ciò che sta per rivelare e che, all’occorrenza, negherà di averlo mai detto; qui cascò o qui casca l’asino, qui sta il busillis, qui ti volevo, sempre alludendo a un punto di particolare difficoltà in un’azione, in un ragionamento, ecc.; qui mi pare che abbiano ragione loro. In questa situazione, in questo frangente: qui si devono tenere gli occhi bene aperti; qui bisogna pensare a cavarcela in qualche modo; qui ci vuole una buona lezione. Può essere preceduto da prep.: fin qui ho seguito il tuo ragionamento, ma ora non ti seguo più; di qui son derivati molti pasticci, da questo fatto, da questa cosa; di qui nasce, di qui segue che ...; spesso con più chiaro sign. temporale: di qui in avanti non ti darò più fastidio; di qui a un mese, di qui a pochi minuti, di qui a poco, tra un mese, tra pochi minuti, tra poco.