quoziente familiare
loc. s.le m. Criterio di tassazione che considera l’insieme dei redditi prodotti da un intero nucleo familiare come unità impositiva per il sistema fiscale. ◆ Il segretario dell’Udc [Marco Follini] […] ha invitato il partito a impegnarsi nella prossima legislatura a «realizzare il “quoziente familiare” cioè determinare il carico fiscale a partire dai nuclei familiari. Quando si parla di fiducia nel futuro, fiducia e futuro cominciano con la famiglia». (Giornale, 5 dicembre 2004, p. 5, Interni) • Due esponenti dell’area più liberale come Stefano Saglia e Alberto Giorgetti (e lo stesso [Mario] Baldassarri) si dicono convinti che bisogna «accelerare», soprattutto nei servizi locali. Sì a mutui agevolati per subentrare in caso di cessione dell’azienda, Irap leggera e «quoziente familiare». (Barbara Fiammeri, Sole 24 Ore, 5 febbraio 2006, p. 10, Italia-Politica) • L’abolizione, «graduale ed entro metà della legislatura del bollo auto» «a cominciare dalle utilitarie e dai motorini» è l’annuncio a sorpresa che [Silvio] Berlusconi fa annunciando che utilizzerà i 4 miliardi di euro dell’extragettito, ammettendo per la prima volta che potrebbe esserci il «tesoretto» messo da parte da [Tommaso] Padoa-Schioppa. Poi l’abolizione dell’Ici, l’introduzione del quoziente familiare, la promessa di abolire «gradualmente» le province e di alzare le pensioni minime. (Marco Conti, Messaggero, 12 aprile 2008, p. 3, Primo piano).
Espressione composta dal s. m. quoziente e dall’agg. familiare.
Già attestato nel Corriere della sera del 5 aprile 1992, p. 5 (Fabio Felicetti).