raccomandare [der. di accomandare, col pref. r(i)-]. - ■ v. tr. 1. a. [consegnare ad altri la cura o la custodia di ciò che sta molto a cuore, con la prep. a del secondo arg.: raccomando mio figlio alle tue cure] ≈ affidare. b. (lett.) [dare in consegna il ricordo di qualcosa, con la prep. a del secondo arg.: r. la propria opera alla memoria dei posteri] ≈ affidare, (lett.) commettere, consegnare. 2. (non com.) [rendere fisso, legando o fissando o attaccando, con la prep. a del secondo arg.: r. l'ancora a una fune] ≈ agganciare, assicurare, attaccare, bloccare, fermare, fissare, legare. ↔ disciogliere, liberare, sciogliere, sganciare, slacciare, slegare, staccare. 3. [intercedere a favore di qualcuno, affinché sia favorito in un esame, in un concorso, ecc.: è difficile trovare impiego senza farsi r.] ≈ appoggiare, (pop.) dare un calcio (o una spinta o una spintarella) (a), favorire, mettere (o spendere) una buona parola (per), (fam., eufem.) presentare, (eufem.) segnalare, sostenere, spingere. ↔ avversare, ostacolare, osteggiare. 4. (estens.) [esortare a provare qualcosa di cui si è già sperimentata la qualità: ti raccomando questa trattoria] ≈ caldeggiare, consigliare, suggerire. ↔ sconsigliare. 5. (estens.) a. [richiedere caldamente e vivamente di osservare ciò che si ritiene utile o necessario: r. prudenza; ti raccomando un atteggiamento conciliante] ≈ consigliare, esortare (a), sollecitare (a). b. [con funz. rafforzativa, chiedere vivamente, nella forma raccomandarsi: non perderlo, mi raccomando!] ≈ pregare (non perderlo, ti prego!). ■ raccomandarsi v. rifl. [chiedere protezione, con la prep. a: r. alla Madonna] ≈ affidarsi, fare affidamento (su), mettersi nelle mani (di), rimettersi.