raddrizzamento
raddrizzaménto (raro raddirizzaménto) s. m. [der. di raddrizzare]. – 1. L’atto, l’opera del raddrizzare, e anche l’effetto, il risultato (in senso proprio e fig.): r. di un palo; r. di un’opinione, di un’idea sbagliata; e nei varî usi tecnici: r. aerofotogrammetrico (v. raddrizzatore); r. di una corrente alternata, in elettrotecnica (v. raddrizzare); r. di un’indagine statistica o di mercato, l’insieme dei metodi miranti a correggere errori di rilevazione, lacune o altro. 2. In medicina e chirurgia, ogni tecnica e pratica intesa a normalizzare la posizione o l’orientamento di un organo: r. di un osso, in ortopedia, intervento cruento o incruento inteso a rimettere in asse un osso lungo deviato per anomalia congenita, per malattia o per frattura, che si esegue di norma interrompendo la continuità dell’osso e immobilizzando poi i due monconi nella posizione voluta; r. dei denti, tecnica ortodontica intesa a correggere le irregolarità di direzione e di posizione dei denti, nonché le anomalie di occlusione delle arcate mascellari, sia con mezzi chirurgici sia, più spesso, con applicazione di apparecchi meccanici, mobili o fissi (archi a nastro, a molla, ecc.).