raddrizzare /rad:ri'ts:are/ (non com. raddirizzare) [der. di add(i)rizzare, col pref. r(i)-]. - ■ v. tr. 1. a. [far tornare diritto, eliminando deformazioni, curvature, ecc.: r. un tubo] ≈ addrizzare, riallineare. ↔ arcuare, contorcere, curvare, flettere, inarcare, incurvare, piegare, storcere, torcere. b. [rimettere nella posizione diritta qualcosa di coricato o di pendente: r. un palo, uno specchio] ≈ drizzare, rimettere in piedi (o in linea), rizzare. ↔ chinare, coricare, inclinare, reclinare, sdraiare. 2. (fig.) [rimettere nel giusto: r. le idee storte, la testa a qualcuno] ≈ addrizzare, aggiustare, correggere, emendare. ↔ corrompere, guastare, peggiorare. ■ raddrizzarsi v. rifl. 1. a. [tornare diritto] ≈ addrizzarsi, riallinearsi. ↔ arcuarsi, contorcersi, curvarsi, flettersi, inarcarsi, incurvarsi, piegarsi, storcersi, torcersi. b. [rimettersi nella posizione verticale, normale] ≈ drizzarsi, rizzarsi. ↔ chinarsi, coricarsi, inclinarsi, reclinarsi, sdraiarsi. 2. (fig.) [di persona, tornare ad assumere un comportamento retto: il ragazzo si è raddrizzato] ≈ correggersi, emendarsi, mettere giudizio (o la testa a posto), migliorarsi, ravvedersi, rientrare in carreggiata, rimettersi sulla buona strada (o sulla retta via), rinsavire. ↔ corrompersi, guastarsi, mettersi sulla cattiva strada, traviarsi.