radio-
ràdio- [dal lat. radius «raggio»]. – Primo elemento di moltissime parole composte della scienza e della tecnica, nelle quali indica genericamente un rapporto con energia radiante o con radiazioni di natura varia (per es., radiometria, radioestesia), assumendo talora significati più determinati. In partic., indica: a. Connessione con fenomeni di radioattività, come in radioattivo, radioisotopo, radioemanazione, radiocontaminazione. b. Connessione con raggi X o con altre forme di energia radiante (raggi beta, gamma, ecc.), e le loro applicazioni: radiologia, radioscopia, radiografia, ecc. c. Connessione con le onde elettromagnetiche, spec. con riferimento alle onde hertziane e alle loro varie applicazioni, e quindi alla radiotelegrafia, alla radiotelefonia, alla radiotecnica. È questo il gruppo più numeroso di voci, e in questo sign. la parola ha acquistato anche un suo uso e valore autonomo, non solo come s. f. (v. radio1) ma anche in funzione attributiva (invar. e sempre posposta al sost.), in molte locuz. nelle quali è sentita come abbrev. di radioelettrico, radiofonico, ecc.; per es., stazione radio, la stazione radiotrasmittente, apparecchio radio, il radioricevitore, impianto r., per la ricezione e diffusione di radiotrasmissioni, frequenza radio, radiofrequenza, onde radio, le radioonde, comandi radio, i radiocomandi, impulsi radio, impulsi radioelettrici, ponte radio o radiofonico (v. ponte, n. 13 c), per via radio, ecc. In posizione subordinata piuttosto che attributiva è invece nelle locuz. giornale radio (cioè il giornale, il notiziario trasmesso dalla radio), le trasmissioni radio (quelle effettuate dal servizio radiodiffusioni), ecc. ◆ Per i termini (come radiogrammofono, radioamatore, radiodilettante, radioaudizione, radioascoltatore, radioabbonato, radiocronista, radiodramma, ecc.) nei quali il primo elemento allude in modo più diretto ad apparecchi e stazioni radiotrasmittenti o radioriceventi, a radiotrasmissioni, e soprattutto all’organizzazione dei servizi di radiodiffusione, significati per i quali è frequentissima nell’uso com. la forma abbreviata radio1 s. f., si è preferito per lo più indicare nell’etimologia come primo componente questo sostantivo anziché il prefissoide radio- nel sign. c.