radiochemioterapia
(radio-chemioterapia), s. f. Combinazione di metodiche radiologiche e chemioterapiche per la cura dei tumori; per metonimia, il reparto clinico dove si pratica. ◆ I giudici del riesame hanno stabilito, con una motivazione durissima, che il primario inquisito di radiochemioterapia, Eugenio Villa, merita di rimanere agli arresti domiciliari. (Corriere della sera, 16 marzo 1999, p. 14, Cronache) • Radiochemioterapia e tumori solidi. Molti oncologi (spiega Lucio Romano Marcellino) affermano che «in un buon 30% dei casi la chemioterapia forse non allunga la vita ma può dare una qualità migliore alla vita stessa». (Sole 24 Ore, 14 aprile 2000, p. 67, Medicina) • L’unica terapia potenzialmente curativa disponibile per le leucemie ad alto rischio è il trapianto di cellule staminali derivate dal midollo osseo di un donatore sano. Queste cellule permettono di rigenerare il sistema immunitario di un paziente leucemico, già compromesso dalla malattia e dalla radio-chemioterapia a cui deve sottoporsi prima del trapianto. (Claudio Bordignon, Stampa, 12 marzo 2008, Tuttoscienze, p. 6).
Composto dal confisso radio-1 aggiunto al s. f. chemioterapia.
Già attestato nella Stampa del 22 maggio 1994, p. 33, Sport (Luigi Resegotti).