radiolari
radiolarî s. m. pl. [lat. scient. Radiolaria, der. del lat. tardo radiŏlus, dim. di radius «raggio»]. – Ordine di protozoi rizopodi per la maggior parte planctonici, tutti marini, che vivono fino a 4600 m di profondità, solitarî o coloniali; i singoli individui delle forme coloniali sono immersi in una massa gelatinosa comune. Hanno per lo più simmetria sferica (ma esistono anche specie a simmetria bilaterale), con scheletri minerali silicei, che consistono di spicole radiali o tangenziali le quali possono costituire reticoli e una o più gabbie concentriche; si distinguono per la presenza di una membrana che delimita una capsula centrale contenente uno o più nuclei, provvista di numerosi pori di collegamento con il citoplasma esterno (calimma), ricco di vacuoli e, a volte, di dinoflagellati simbionti (zooxantelle). Dalla superficie del corpo si irradiano gli pseudopodî (assopodî o filopodî). Alcuni radiolarî si trovano fossili in depositi di mari molto profondi, e insieme alle diatomee prendono parte alla formazione della farina fossile.