ragguagliare
v. tr. [der. di uguale, col pref. ra-; cfr. agguagliare] (io ragguàglio, ecc.). – 1. ant. o letter. Agguagliare, pareggiare: Lasciagli andar, che Iddio ragguaglia tutto E rende a’ servi suoi merito e frutto (Pulci); r. una superficie, o sim., livellarla, spianarla. Nella vecchia computisteria, mettere in pari, e anche trasportare le singole partite dalla prima nota al libro mastro: r. i conti, le partite del dare e dell’avere; si ritirava in casa nello scrittoio, dove ei ragguagliava sue scritture, riordinava suoi conti (Machiavelli). 2. Paragonare, raffrontare: r. un risultato a (o con) un altro; l’aumento del costo della vita, ragguagliato a quello dell’anno precedente, è del 4%. In partic., riferito a una certa grandezza, calcolarne il valore secondo una diversa unità di misura. 3. Informare minutamente e diligentemente, mettere bene al corrente: ragguagliami bene su quel che è successo; volle essere ragguagliato di tutto per filo e per segno. ◆ Part. pass. ragguagliato, anche come agg.: grandezze ragguagliate; prezzi ragguagliati.