rappresentante
rappreṡentante s. m. e f. [propr., part. pres. di rappresentare]. – 1. Persona (o gruppo, ente o organo, istituzione) che rappresenta una o più altre persone (o gruppi, enti, ecc.) e agisce per loro conto: alla cerimonia è intervenuto il r. del ministro, un r. dell’amministrazione comunale; i r. di un’associazione, di una categoria; r. sindacale, chi è eletto o delegato a rappresentare un sindacato; i r. dei partiti; r. di lista, nei seggi elettorali (v. lista, n. 2 a); i r. del popolo, gli eletti al parlamento, o agli organi di governo elettivi di regioni, province, comuni; camera dei r., nome di una delle due camere (l’altra è il Senato) che compongono il Parlamento o Congresso degli Stati Uniti d’America; r. diplomatico (v. rappresentanza, n. 1 d); r. di commercio (v. agente, n. 3 a); r. (più com. propagandista) di libri scolastici, denominazione corrente di chi presenta e illustra ai docenti i testi scolastici di uno o più editori. In diritto, con sign. strettamente giuridico, chi in virtù della legge o di un negozio esprime una volontà i cui effetti vengono imputati al rappresentato (v. rappresentanza, nel sign. 1 b): r. legale e giudiziale, r. volontario, r. processuale (il procuratore o l’avvocato). 2. Chi rappresenta, cioè concreta, attua o simboleggia, un’idea o un movimento di pensiero, di cultura, di letteratura o d’arte, oppure un’epoca, una società: è un tipico r. dell’Ottocento; i r. della corrente veristica in Italia; un autorevole r. della pittura informale, del neopositivismo; l’ultimo r. di una mentalità sorpassata.