rasatura
s. f. [der. di rasare]. – 1. L’operazione del radere o del radersi, cioè del togliere o del togliersi il pelo col rasoio: r. della barba, dei baffi; anche assol.: ti ci vuole proprio una buona rasatura. In etnologia, r. (totale o parziale) dei capelli, del pelo, pratica, di carattere spesso rituale, attuata spec. su bambini e ragazzi durante le cerimonie di iniziazione e in varie altre occasioni. 2. Nella tecnica, l’operazione e il lavoro di asportare peli, fili, elementi filiformi o comunque sporgenti da una superficie, per renderla liscia e uniforme e pareggiarla: r. dei tessuti; r. delle pelli, eseguita con l’uso del rasoio; r. dei feltri, finitura, eseguita con speciali carte vetrate, per ripulire il feltro, soprattutto per farne cappelli, da ogni eccesso villoso; r. degli intonaci, nelle costruzioni edilizie, la regolarizzazione degli intonaci di prima lavorazione (rinzaffi), come operazione preliminare all’applicazione di carte da parato o di altre rifiniture; nella lavorazione delle ruote dentate, in tecnologia meccanica, sinon. di sbarbatura. 3. Con sign. concr., il materiale che si toglie o si asporta rasando: raccogliere, spazzare la rasatura.