rasoio
rasóio s. m. [lat. rasōrium, der. di radĕre «radere», part. pass. rasus]. – 1. a. Utensile per radere barba, capelli e altri peli, costituito da una lama rettangolare d’acciaio, con punta arrotondata e un bordo affilatissimo, incernierata mediante un peduncolo a un manico: un r. con manico d’osso, d’avorio, di plastica; affilare il r.; questo r. ha perduto il filo, bisogna ripassarlo sulla striscia di cuoio (o anche: dargli la striscia, il cuoio). Tale tipo di rasoio è oggi adoperato (sempre più raramente) soprattutto dai barbieri, mentre nell’uso personale è stato sostituito dal r. a lamette (detto anche r. di sicurezza), costituito da un manico alla cui estremità è avvitato un dispositivo atto a racchiudere una lametta a doppio taglio lasciandone liberi solo i bordi taglienti, o dai cosiddetti r. monouso (da gettare dopo un certo numero di rasature), costituiti da un supporto di plastica che incorpora una o più lamette a un solo taglio. b. Di uso frequente l’espressione iperb. tagliare come un r. o essere un r., essere molto tagliente: questo coltello, o quel trincetto, taglia come un r., è un r., e fig. avere una lingua che taglia come un r. (o semplicem. una lingua come un r.), che è un r., essere linguacciuto, maligno e maldicente; e le espressioni fig. camminare, trovarsi sul filo del r., in una situazione rischiosa e difficile; tenere il r. sotto il manto e il riso in bocca, antico detto prov., essere maligno e ipocrita: Ha nella lingua melate parole, E nelle labbra un amichevol ghigno, E la fraude nel seno, ed il rasoio Tien sotto il manto (T. Tasso). Sempre in senso fig., r. di Occam, espressione con cui ci si riferisce al canone metodico di semplificazione postulato dal filosofo ingl. Guglielmo di Occam (1a metà del sec. 14°) e variamente formulato: pluralitas non est ponenda sine necessitate ponendi («la complessità non deve essere postulata senza necessità»), oppure entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem («i concetti non debbono essere accresciuti senza che ve ne sia bisogno»); fine di tale assunto è l’eliminazione dei concetti inutili e delle ipotesi complesse. c. R. elettrico, apparecchio azionato da un piccolo motore elettrico o da elettromagneti alimentati dalla rete di distribuzione o da pile: il complesso radente può essere costituito da lame affilate rotanti o vibranti, da lame dentate oscillanti, da coltelli rotanti, o da altri dispositivi. 2. Pesce rasoio, uno dei nomi comuni del pesce Xyrichthys novacula, della famiglia labridi, diffuso nel Mediterraneo. ◆ Dim. rasoiétto, rasoino; spreg. rasoiùccio; pegg. rasoiàccio.