rassegnare [dal lat. resignare, der. di signare "segnare", con sostituzione di pref. per accostamento ai derivati con r(i)- e a-¹] (io rasségno, ecc.). - ■ v. tr., burocr. [effettuare la rinuncia a un incarico, a una funzione e sim.: r. un mandato, una carica] ≈ abbandonare, lasciare, rinunciare (a). ↔ accettare. ● Espressioni: rassegnare le (proprie) dimissioni [formalizzare il proprio ritiro da una carica, da un lavoro e sim.] ≈ dimettersi, (fam.) lasciare, (fam.) licenziarsi, ritirarsi. ■ rassegnarsi v. intr. pron. 1. [entrare in uno stato d'animo di rassegnazione: per quanto mi sforzi, non riesco a rassegnarmi] ≈ capacitarsi, (fam.) darsi pace, (region.) farsi capace, (fam.) farsi una ragione, (fam.) mettersi il cuore (o l'animo) in pace. ↑ arrendersi, capitolare, cedere, (fam.) mollare. ↔ opporsi, reagire, resistere, ribellarsi, (fam.) tenere duro. 2. [disporsi a subire qualcosa che appare ineluttabile o incontrastabile, con la prep. a: r. alla sconfitta, al destino] ≈ accettare (ø), adattarsi, arrendersi, (pop.) calare le braghe, chinare il capo (o lett., la cervice), sottomettersi. ↔ opporsi, reagire, resistere, ribellarsi.