rata
s. f. [dal lat. rata (pars) «(parte) stabilita», femm. di ratus «stabilito» (v. rato), nella formula pro rata parte: v. pro rata]. – 1. Ciascuna delle parti in cui viene divisa una somma di denaro da pagare e che dovranno essere versate a scadenza fissa: pagare la prima, l’ultima r. di un mutuo; rate di trecento euro mensili; rate trimestrali, annuali, a scadenza trimestrale, annuale. In partic., nel linguaggio comm. e finanziario, vendita a rate, compravendita nella quale il pagamento del prezzo non avviene contestualmente alla consegna della cosa, ma in una o più rate: per garantire il venditore contro l’eventuale inadempimento del compratore, viene ordinariamente pattuito che l’acquisto della proprietà da parte del compratore avvenga solo con il pagamento dell’ultima rata; rata di un prestito, l’importo, fisso o variabile, che il debitore versa periodicamente al creditore, o a un istituto, o parte all’uno e parte all’altro, per estinguere un debito in un intervallo di tempo pattuito: l’importo di ogni rata è, di regola, la somma degli interessi del capitale dovuto e della quota di ammortamento, che va a estinguere parte del debito. La locuz. avv. e agg. a rate (e analogam. in più rate), oltre che nel sign. proprio (vendere, acquistare, pagare, e vendita, acquisti a rate, cioè con pagamento rateale), è usata anche in senso fig., con riferimento a materiali o merci da consegnare in più volte, a scadenze prefissate o no: i fiaschi di vino che vi ho ordinato me li potete consegnare anche in più rate; e fam.: possibile che queste informazioni me le dobbiate dare a rate?, un po’ alla volta. 2. Nel campo dei trasporti marittimi, r. di caricazione, la quantità minima di merce da caricare su una nave in un determinato periodo di tempo; r. di discarica, la quantità minima di merce da scaricare entro un determinato periodo di tempo; r. di nolo, il prezzo del trasporto marittimo riferito a una unità di peso o di volume o di collo della merce che dev’essere trasportata (v. anche nolo).