ratto3
ratto3 s. m. [dal lat. raptus -us, der. di rapĕre «rapire»]. – 1. Sinon. letter. o scient. di rapimento (soprattutto di donne), specifico tuttavia in riferimento a fatti dell’antichità classica (il r. di Elena, da parte di Paride; il r. delle Sabine, da parte dei Romani, ecc.), e in antropologia sociale, dove con ratto della donna si indica un complesso di usanze proprie di popoli antichi e moderni intese a superare o a ritualizzare le difficoltà sociali ed emotive dell’esodo della sposa dalla famiglia d’origine, praticate lecitamente o, in ogni caso, accettate a posteriori per legittimare l’unione matrimoniale. In diritto penale, reato (abrogato con l. 15 febbr. 1996, n. 66, e riconfigurato in nuove ipotesi delittuose come la violenza sessuale) articolato in tre figure: r. a fine di matrimonio, commesso da chi, con violenza, minacce o inganno, sottrae o trattiene per fine di matrimonio una donna non coniugata; r. a fine di libidine, commesso con le stesse modalità ma a fine di libidine in danno di minori o donne anche maggiorenni; r. di minori degli anni 14 o infermi, commesso a fine di libidine o di matrimonio, senza violenza, minacce o inganno, in danno di minori di anni 14 o di malati di mente o comunque non in grado di opporre resistenza (la tradizionale causa di estinzione delle tre ipotesi del reato – e cioè il susseguente e giuridicamente valido matrimonio dell’autore del reato con la vittima – era stata abrogata nel 1981). 2. ant. a. Rapimento spirituale o intellettuale: i suoi progetti e gli ordini suoi non poterono uscire da’ r. romanzeschi e pindarici (C. Gozzi). b. Rapina: vivere di ratto; animali di ratto.