rattoppare
v. tr. [der. di toppa, col pref. ra-] (io rattòppo, ecc.). – Raccomodare le parti lacerate di un tessuto, di un indumento o di altri oggetti, con una o più toppe: r. un vestito, una giacca, un lenzuolo; o intervenire nel modo opportuno per colmare una lacuna: r. le carte di un libro, quando il supporto scrittorio risulti gravemente degradato (v. anche risarcire, nel sign. 1 a); r. una camera d’aria; r. un muro, dove manchi qualche mattone o un pezzo di intonaco; in usi fig., aggiustare alla meglio, rimediare in qualche modo: r. un verso, un componimento; l’ha detta grossa, ma poi l’ha rattoppata; scapestrati, scapestrati, che sempre ne fate una; e a me tocca di rattopparle (Manzoni); raro, di persona o di animale, guarirlo alla meglio da una grave malattia o da ferite. ◆ Part. pass. rattoppato, anche come agg.: portava un paio di calzoni tutti rattoppati, raccomodati con toppe, pieni di toppe.