ravviare
ravvïare v. tr. [comp. di r- e avviare] (io ravvìo, ecc.). – 1. a. ant. o letter. Rimettere sulla via giusta, per lo più fig., in senso morale (contrario di sviare); nel rifl., rimettersi sulla buona strada, ravvedersi. b. non com. Riavviare, riprendere una cosa interrotta: si parlava già di ravviare i lavori (Manzoni); r. il fuoco, rattizzarlo. 2. Rimettere in ordine, assestare: ravviare o ravviarsi i capelli spettinati, i vestiti; r. una matassa arruffata, anche in senso fig., rimettere in sesto una faccenda imbrogliata; r. una stanza, una camera, raro, rassettarla, riordinarla. Nel rifl., rimettersi in ordine nella persona o nel vestire: aspettami un momento, che debbo ravviarmi. 3. tosc. Raccattare: r. le castagne, il fieno. ◆ Part. pass. ravvïato, anche come agg., riordinato, o anche semplicem. ordinato, assestato: ha i capelli, i vestiti ben ravviati; aiole tutte ben ravviate di petunie e convolvoli (I. Calvino); e riferito a persona: rientrò tutta pulita e ravviata.