ravvisare
ravviṡare v. tr. [der. di viso2, col pref. ra-]. – 1. a. Riconoscere al viso e, per estens., alla figura, all’aspetto o a qualche indizio esteriore: era così buio, che non riuscii a ravvisarlo; mi dispiace di non averti salutato, ma non ti avevo ravvisato; ravvisai la faccia di Forese (Dante); A uno a uno tutti vi ravviso, O miei compagni (Pascoli). b. estens. Riconoscere, individuare in un’opera, in un’azione, in un fatto o in una situazione, uno o più elementi o aspetti caratterizzanti: un dipinto, o un artista, in cui si possono r. influssi picassiani, o componenti espressionistiche; il giudice non ha ravvisato nel suo operato gli estremi di un reato. 2. fig., ant. o letter. Pensare, giudicare, ritenere opportuno: quando il calzolaio udì questo, ravvisò che con le dette forme il dovesse far uccidere (Sacchetti).