realta2
realtà2 s. f. [dal lat. realĭtas, der. di realis «reale2»]. – 1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente: a. Nell’uso comune: la r. di un fatto, di un sospetto; la situazione gli apparve improvvisamente in tutta la sua r.; sono fantasie prive di r., che non hanno alcuna r.; molto frequente la locuz. avv. in r., realmente, veramente, davvero, nel fatto: avevo dei sospetti su di lui, ma mi sono accorto che in r. è un brav’uomo; credimi, è così in realtà. b. In usi specifici: la r. del mondo esterno, la r. fenomenica, la r. delle idee nella concezione di Platone, in filosofia, la loro esistenza in sé e per sé; principio di r., in psicanalisi, uno dei due principî che, secondo la teoria freudiana, regolano la vita psichica (l’altro è il principio del piacere). 2. Con valore concr., in senso generico e collettivo, ciò che è reale, che esiste effettivamente e concretamente: avere o non avere il senso della r.; essere fuori della realtà, vivere senza rendersi conto di ciò che accade intorno a sé; bisogna fare i conti con la r.; nel linguaggio filosofico: negare l’esistenza di una r. oggettiva al di fuori del soggetto che la conosce; affermare la r. del mondo esterno, e il problema della r. (in Kant, nell’esistenzialismo, ecc.); in senso specifico, oggetto, fatto reale, che esiste o è esistito realmente o che è veramente accaduto: la sua malattia non è invenzione, ma r.; il mio sogno è finalmente divenuto r.; nessuna delle possibilità, o delle previsioni, si è tramutata in r.; la r. romanzesca, titolo di una rubrica della Domenica del Corriere (in cui si narravano fatti avventurosi e straordinarî, dichiarati realmente accaduti), usato anche a indicare fatti incredibili ma veri. 3. In informatica, r. virtuale, v. virtuale, n. 1 c.