recapito
recàpito (ant. ricàpito) s. m. [der. di recapitare]. – 1. Il luogo dove si possono recapitare lettere o altri oggetti spediti o inviati a qualcuno, e, più genericam., dove si può trovare qualcuno (sinon. in genere di indirizzo): se mi darai il tuo r., ti farò spedire il vino; lettera senza r., senza l’indirizzo del destinatario; per sfuggire ai creditori ogni tanto cambia r.; far r. in un luogo, andarvi ogni tanto per ritirarvi la corrispondenza o per ricevere persone: quando viene in città fa r. all’albergo del Sole. In partic.: a. R. postale, ufficio postale dislocato presso aziende alberghiere o industriali di una certa importanza, abilitato a determinati servizî. b. Nell’organizzazione bancaria, ufficio dislocato che è retto su una data piazza da un funzionario o impiegato della più vicina filiale della banca e compie per conto di questa un servizio a carattere periodico o stagionale. 2. L’azione di recapitare, il fatto di venire recapitato: provvedi al r. di questo pacco. R. autorizzato, concessione fatta dal direttore provinciale delle Poste (in base all’art. 29 del Codice Postale) a enti e aziende private di svolgere i servizî di accettazione e recapito di corrispondenze, ordinarie e raccomandate, entro limiti territoriali determinati (in qualche caso, a tali corrispondenze viene applicato un francobollo che porta appunto la scritta stampigliata «Recapito autorizzato»). 3. a. ant. Il documento da cui risultava l’avvenuto pagamento di una imposta o di un dazio. b. Nell’uso bancario, il documento che viene trasmesso alla banca e che occorre per l’esecuzione di un’operazione d’incasso per conto del mittente. c. R. marittimo, nel traffico mercantile marittimo, l’insieme dei documenti, carte di bordo, atti relativi al carico, certificati doganali, di cui ogni nave mercantile deve essere provveduta.