recipiente
recipiènte s. m. e agg. [dal lat. recipiens -entis, part. pres. di recipĕre «ricevere, accogliere» e quindi «contenere», der. di capĕre «prendere»]. – 1. s.m. Nome generico di ogni oggetto d’uso atto a ricevere e a contenere liquidi o anche materiali semisolidi e incoerenti: r. per acqua, per gasolio, per grassi lubrificanti, per la farina; r. di ferro smaltato, di rame stagnato, di vetro, di coccio. 2. a. s. m. Nella tecnica, r. elevatore, apparecchio avente le funzioni di una pompa, che sfrutta un fluido in pressione (di solito aria compressa, ma anche vapore d’acqua) per sollevamento di liquidi corrosivi, succhi, ecc. b. s. m. Nella tecnologia chimica, r. agitato (o reattore a semplice gorgogliamento), apparecchio parzialmente riempito di liquido entro cui viene fatto gorgogliare un gas, introducendolo nella parte inferiore; le bolle di gas che si formano sono disperse nella massa liquida per mezzo di un agitatore meccanico, che realizza così l’intimo contatto fra le fasi, necessario per assicurare un’elevata velocità di trasferimento di materia: è usato soprattutto per operazioni di assorbimento con reazione chimica. c. Nelle costruzioni idrauliche, r. idrico, o semplicem. recipiente, e più spesso come agg., alveo r. (o anche ricevente), alveo naturale o artificiale che raccoglie le acque di scolo di una bonifica o le acque di rifiuto di una rete fognaria. 3. agg. ant. Capace (di contenere sostanze e materiali): pentole, secchi r., molto r., poco recipienti.