reda1
rèda1 s. f. [lat. heres -ēdis], ant. – Erede: essendogli morta la moglie, ne ritolse un’altra, figliuola che fu di messer Accierito da Gavilla, la quale era reda (D. Compagni); A’ frati suoi, sì com’a giuste rede, Raccomandò la donna sua più cara (Dante); per estens., discendente: Metello dico, e suo padre, e suo [= sue] rede (Petrarca). Raro l’uso al masch.: vògliovi rendere ciò che io ho comperato da voi, farvi mio reda di ciò che io ho (Passavanti); e come masch. può essere inteso anche nell’esempio dantesco seguente (dove ha senso fig.): nullo Fatto s’è reda poi del suo valore.