redo
rèdo s. m. [alterazione pop., con aferesi, di erede; v. reda1], tosc. e letter. – Il vitello e il puledro piccoli e talvolta, nell’uso letter., l’agnello che segue ancora la madre: la vedo Andare come vaccherella stanca Va col suo r. (Pascoli); il redo Che, su le oblique zampe Lanose, come un infante traballa (D’Annunzio).