refrigerazione
refrigerazióne s. f. [dal lat. refrigeratio -onis, der. di refrigerare «refrigerare»]. – L’operazione e il processo di sottrarre in modo continuo calore a un corpo, a una sostanza, a un ambiente, allo scopo di abbassarne la temperatura. Nel caso di sostanze deteriorabili (generalmente derrate alimentari), è cosi detto il processo atto a portarle e a mantenerle a una temperatura tale da ritardarne il deperimento, senza tuttavia scendere sotto 0 °C, mentre si chiama congelamento l’operazione che porta la temperatura a qualche grado sotto lo zero e surgelamento quella con la quale si raggiungono all’incirca i −20 °C. Impianto di r. (detto comunem. impianto frigorifero), costituito, nel caso più comune, da una macchina frigorifera nella quale un fluido refrigerante passa dallo stato liquido allo stato gassoso in una serpentina, sottraendo il calore necessario per l’evaporazione all’ambiente (cella frigorifera) nel quale è posta la serpentina stessa; successivamente il vapore, riscaldato mediante compressione in un compressore a stantuffo (pompa di calore), si condensa in un apparecchio (condensatore) nel quale viene ceduto calore al mezzo refrigerante (aria o acqua); la cella frigorifera è di dimensioni molto variabili con la potenzialità dell’impianto: dalle piccole capacità dei frigoriferi domestici fino alle grandi camere di refrigerazione dei magazzini frigoriferi di tipo industriale.