registrare
v. tr. [der. di registro]. – 1. a. Scrivere, notare nel registro, in un libro o quaderno apposito, un avvenimento o una azione, di cui si vuole o si deve tener memoria; in partic., annotare su schede o registri un fatto contabile: r. una partita nel dare o nell’avere; r. un pagamento, una riscossione; il magazziniere registrò la merce uscita dal magazzino durante la settimana; ha l’abitudine di r. nel taccuino gli acquisti fatti nella giornata. In varie situazioni previste dalla legge ufficiale: r. la nascita, il matrimonio, la morte di una persona nei registri dello stato civile, nei libri parrocchiali; r. un veicolo, un aeromobile, ecc., iscriverlo negli appositi registri secondo un numero d’ordine (matricola) affinché gli atti relativi acquistino piena validità giuridica; r. o far r. un contratto presso l’Ufficio del Registro; r. un atto, un provvedimento, un decreto, e, con riferimento partic. alla Corte dei conti, r. con riserva un provvedimento del governo, prenderne atto, pur avendolo considerato illegittimo, perché possa diventare esecutivo ma sotto la responsabilità politica del governo (v. anche, per questi sign. e usi, registrazione e registro). b. Tenere memoria, ricordare e tramandare per scritto: ogni giorno registra nel suo diario i suoi pensieri e i suoi sentimenti; la cronaca registra un succedersi di rapine; e, con intonazione più solenne, la storia registra le grandi imprese. Per estens., prendere nota mentalmente (in tono più o meno enfatico): ha registrato nella memoria i nomi dei suoi nemici. Con ulteriore estens., spec. nella forma impers., rilevare l’avverarsi di un fatto, di un evento: nell’ultimo decennio si è registrato in Italia un forte calo demografico; il traffico è intenso ma finora non si registrano gravi ingorghi sulle autostrade. c. Accogliere, definire o tradurre, un elemento lessicale e il suo uso in un’opera lessicografica: una parola che non è registrata in nessun vocabolario; un buon vocabolario deve r., con ogni voce, i suoi usi e costrutti; un dizionario che registra soprattutto termini economici; una raccolta concepita per r. i neologismi. 2. Nel linguaggio scient. e tecn., in relazione a un certo fenomeno o a una data grandezza, eseguire la registrazione del fenomeno o della grandezza in questione (v. registrazione): i sismografi hanno registrato una forte scossa sismica; l’elettrocardiografo, o l’elettrocardiogramma, non registra alcunché di anormale; apparati, apparecchi, strumenti per r. la temperatura, l’umidità dell’aria, la forza del vento, la quota. In partic., riferito a suoni e voci e anche a immagini, rilevarli per poterli poi riprodurre in ogni momento: r. (su disco fonografico, su nastro magnetico, ecc.) una canzone, un concerto; r. una conversazione, un’intervista, un discorso politico; r. una rappresentazione teatrale, uno spettacolo, un dibattito, un programma televisivo, per riascoltarli e rivederli, e soprattutto per trasmetterli per radio o per televisione. 3. Mettere a punto un meccanismo o una macchina, uno strumento o un apparato, perché funzioni perfettamente o nel modo voluto: r. un orologio, perché dia l’ora esatta; r. un organo meccanico, in modo da correggere piccoli difetti, o da modificare le prestazioni entro ristretti limiti (r. le punterie di un motore, la frizione o i freni di un automezzo); r. un organo, accordarne o cambiarne i registri. Con uso estens. e fig., poco com., armonizzare, affiatare gruppi o insiemi: nella squadra di calcio nazionale i varî reparti non sono ancora ben registrati. ◆ Part. pass. registrato, anche come agg.: bene mobile registrato, il bene mobile che è iscritto in appositi registri pubblici, nei quali devono essere trascritti gli atti giuridici che attribuiscono, modificano o trasferiscono, diritti reali concernenti detti beni mobili; marchio registrato (v. marchio); nell’uso radiofonico e televisivo, trasmissione (e rappresentazione, musica, conversazione, ecc.) registrata, per essere trasmessa «in differita», in contrapp. a quella trasmessa direttamente (detta trasmissione in diretta).