regolativo
agg. [der. di regolare2]. – 1. Che ha la funzione di regolare: il termine è usato da Kant (ted. regulativ) per denotare l’uso delle idee della ragione (idee dell’anima, del mondo, di Dio), che, a differenza delle categorie dell’intelletto (il cui uso è detto «costitutivo»), non sono fonti di conoscenza, ma punti di riferimento ideali, che stimolano e indirizzano l’attività conoscitiva dell’intelletto verso forme di unità sempre più comprensive. 2. In embriologia, che tende a regolarsi, a seguire un processo di regolazione: con l’espressione uova r., K. Heider (1900) indicò le uova a segmentazione indeterminata, nelle quali cioè una parte dell’uovo, anche un singolo blastomero, può svilupparsi in un embrione completo (per es., ricci di mare e meduse); vennero contrapposte alle uova «a mosaico», ma la distinzione fra i due tipi di uova ha perduto il suo valore originario con l’estendersi e l’approfondirsi delle ricerche di embriologia sperimentale sul problema delle localizzazioni germinali e della determinazione (v.), che può intervenire più o meno precocemente.