remoto
remòto (ant. o letter. rimòto) agg. [dal lat. remotus «allontanato, lontano», propr. part. pass. di removere: v. rimuovere]. – 1. a. letter. Lontano, assai lontano nello spazio; accompagnato da compl. indicante il luogo o la cosa da cui si è lontani: io lo terrò da l’armi Remoto ne’ miei lochi (Caro); una casa r. da ogni centro abitato; in usi fig. essere, vivere r. da ogni impegno sociale e pubblico, r. da ogni ambizione; assol.: guarda i cerchi infino al più remoto (Dante); ascoltando il canto Della rana rimota alla campagna (Leopardi); Scorrea la vista a scernere Prode remote invan (Manzoni); spesso con l’idea di solitudine, di separazione, di lontananza dai luoghi frequentati: pervenuti in un luogo molto solitario e rimoto (Boccaccio); Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo (Leopardi); cercò la strada più remota. b. In ottica, punto r., il punto dell’asse ottico più lontano dall’occhio per il quale è ancora possibile la visione distinta (contrapp. al punto prossimo, che è quello più vicino all’occhio). c. In informatica, il termine è usato (per calco dell’ingl. remote) con riferimento all’accesso a distanza a un elaboratore collegato in rete con altri sistemi: utente r., terminale remoto. 2. a. Assai lontano nel tempo, riferito al passato: questo avvenne in tempi r., nella più r. antichità; sono fatti molto r.; un r. ricordo affiorò alla sua memoria; la causa r., contrapposta a quella prossima; più raram. riferito all’avvenire: fino all’entrare di un’età non molto rimota dalla presente (Leopardi); non preoccuparti di pericoli così remoti; lo sorreggeva ancora una r. speranza (ma in queste due ultime frasi al significato di lontananza nel tempo si aggiunge quello della difficile realizzazione). b. In grammatica, passato r., uno dei tempi del verbo, nel modo indicativo: si contrappone a passato prossimo e serve a indicare un’azione che si presenta come compiuta nel tempo passato, distaccandola da ogni relazione col presente (Cesare sconfisse Pompeo; gli scrissi una volta l’anno passato). Per il trapassato r., v. trapassato. 3. Nelle loc. agg.le o avv.li da r. e in r. (riferito a computer, collegamento, connessione e sim.), che si trova a distanza, che avviene a distanza: il lavoro in presenza e il lavoro da r.; assistenza da r.; collegarsi in remoto.