rendimento
rendiménto s. m. [der. di rendere]. – 1. a. raro. L’azione, il fatto di rendere, di dare, fare o presentare. È usato quasi esclusivam. nelle espressioni r. di grazie (a Dio, alla Madonna, ecc.), r. di conto e in partic., in diritto processuale, r. di conti, la presentazione da parte del creditore, nel corso di un processo, del conto delle somme di cui questi chiede in giudizio il pagamento. b. ant. Il fatto di arrendersi: r. di una città assediata. 2. Il fatto di rendere, di fornire un utile, una prestazione, un lavoro o un servizio, determinato per lo più commisurando il risultato con quanto si è speso, impegnato o consumato per ottenerlo. a. In economia, il reddito di un titolo rapportato al suo prezzo di mercato. Legge dei r. decrescenti, espressione con cui si indica la circostanza per la quale, con riferimento al livello della produzione di un bene grazie all’impiego di dosi crescenti di un fattore produttivo (rimanendo invariate le quantità degli altri fattori), gli incrementi di produzione dovuti all’aumento del fattore (i rendimenti del fattore variabile) inizieranno a decrescere da un certo punto in poi e saranno nulli in corrispondenza del punto di massimo raggiunto dal prodotto totale. R. di scala, gli incrementi di produzione risultanti da un incremento di tutti i mezzi di produzione impiegati; saranno crescenti, costanti o decrescenti a seconda che l’incremento di produzione sia, rispettivam., più che proporzionale, proporzionale o meno che proporzionale all’incremento dei mezzi di produzione. b. In fisica e nella tecnica, misura dell’efficienza, della capacità di resa utile di un processo o di una macchina, definita come rapporto di due grandezze fisiche omogenee (spesso espresso in percentuale): r. di un processo di trasformazione di energia, il rapporto, sempre inferiore all’unità, tra energia trasformata e energia spesa; r. di una macchina, come rapporto tra lavoro utile e lavoro motore; r. di lampade elettriche, di pile termoelettriche. In partic., per una macchina termodinamica che produca lavoro meccanico assorbendo calore da una sorgente a una data temperatura e cedendo calore a una sorgente a temperatura inferiore (nelle macchine reali tale sorgente è spesso l’ambiente esterno), è il rapporto tra il lavoro prodotto e la quantità di calore assorbita dalla prima sorgente; il r. di una macchina reale è sempre minore di quello di una macchina ideale reversibile che operi nelle stesse condizioni e produca gli stessi effetti; il r. di una macchina reversibile è determinato unicamente dalle temperature delle due sorgenti ed è sempre minore dell’unità, essendo pari al rapporto tra la differenza tra le due temperature e la temperatura assoluta della prima sorgente. c. In chimica e in agraria, sinon. di resa (v. resa, n. 3 a e c). d. In fonologia, r. di un’opposizione fonematica, la frequenza dei casi in cui quell’opposizione è utilizzata a fini distintivi. e. Riferito a persone (e nello sport anche ad animali), la misura nella quale assolve le proprie funzioni e i proprî compiti professionali: un impiegato o un operaio, un allievo, uno sportivo o un atleta (anche un cavallo da corsa, un cane da caccia, ecc.) di buon r., di scarso r., di r. variabile e incostante; licenziare un dipendente per scarso r.; ottenere da un giocatore il massimo rendimento.