reposizione
repoṡizióne s. f. – Variante di riposizione, a cui è preferita in alcuni usi tecnici o specifici; per es., in chirurgia, r. di un arto slogato, r. in asse dei monconi ossei fratturati, e sim.; in embriologia, r. dell’apparato digerente, processo che si svolge nell’embrione al secondo mese, consistente nel rapido rientro nella cavità addominale delle anse intestinali formatesi nel recesso ombelicale, il quale si oblitera. Nel linguaggio eccles., r. del Ss. Sacramento, il rito con il quale questo viene riposto nel tabernacolo dopo l’adorazione, e in partic. il rito che conclude la Messa vespertina «in Coena Domini» del giovedì santo, durante il quale si porta in processione alla cappella o al luogo della reposizione la pisside con le ostie consacrate per la comunione da distribuire ai fedeli nella celebrazione pomeridiana della passione del Signore il venerdì santo.