repubblica
repùbblica (ant. repùblica, ant. raro repùbrica) s. f. [dal lat. respublica o res publica, propr. «cosa pubblica», quindi «stato, governo»]. – 1. a. Con riferimento all’età classica, al medioevo e alla prima età moderna, ogni stato non retto da un monarca o da un dittatore: la R. romana o di Roma, dal 509 al 31 a. C.; le r. oligarchiche della Grecia; le R. marinare italiane; la R. di Cromwell in Inghilterra (metà del sec. 17°), ecc. b. In età moderna, forma di governo in cui il potere politico è detenuto, secondo criterî differenti, da un singolo capo (capo dello stato) o da un insieme di cittadini (parlamento) eletti direttamente, con mandato temporaneo e non ereditabile, da una parte più o meno estesa della popolazione (si può quindi distinguere tra r. democratiche, quando l’elezione dei rappresentanti del popolo avviene a suffragio universale, e r. aristocratiche, dove invece è solo una classe privilegiata che vota): r. unitarie, costituite da un solo stato (la R. italiana, francese), e r. federali, costituite da più stati federati (la R. federale tedesca, la R. elvetica); r. parlamentare, in cui il capo dello stato ha poteri limitati e il governo risponde davanti al parlamento, e r. presidenziale, in cui il capo dello stato, eletto a suffragio universale, è anche capo del governo e ha un’ampia autonomia decisionale rispetto al parlamento (per es., la Repubblica statunitense); r. popolare, come denominazione, attuale o di un recente passato, di alcuni stati comunisti o socialisti europei ed extraeuropei (la R. popolare d’Albania, la R. popolare cinese, la R. popolare del Congo, ecc.); r. partigiane, le piccole repubbliche autonome sorte, durante la Resistenza, nell’Italia centro-settentr. (la R. partigiana della Val d’Ossola, di Montefiorino, ecc.). R. Sociale Italiana, denominazione data, dopo l’8 settembre 1943 e fino al 25 aprile 1945, al territorio dell’Italia settentr. occupato dalle truppe tedesche e formalmente retto da un governo neofascista (aveva come sede principale la cittadina di Salò, sulla sponda occid. del lago di Garda, da cui anche il nome di R. di Salò). R. conciliare, denominazione attribuita, negli anni Settanta, in ambienti politici e giornalistici, all’ipotesi di un’alleanza di governo tra cattolici e comunisti, in quanto propiziata dai principî di distensione e di collaborazione tra forze di ideologia diversa promossi dal concilio Vaticano II. Prima R., espressione giornalistica con cui si indica il sistema politico italiano nel periodo compreso tra il 1948 e il 1994, caratterizzato da una legge elettorale proporzionale e dalla contrapposizione di due grandi partiti di massa, la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista italiano, entrambi scomparsi con l’avvento della Seconda R., contraddistinta dalla frammentazione dei partiti e da una legge elettorale maggioritaria. R. delle banane, finto regime repubblicano (spesso latino-americano), in cui il potere è detenuto da un’oligarchia corrotta o da un leader che usa metodi dittatoriali. c. Organizzazione politica di un paese o di una comunità, di uno stato o di un governo. In questo sign. è un latinismo rarissimo, usato solo con riferimento all’antichità classica e al suo pensiero filosofico-politico: la r. di Aristotele, di Platone, di Cicerone, soprattutto come titolo, tradotto in italiano, delle opere di Platone e di Cicerone: La (o Della) repubblica. 2. estens. e fig.: a. Comunità organizzata secondo il principio dell’assoluta parità tra i suoi membri: r. (o città) dei ragazzi, nome dato a varie istituzioni italiane e straniere, create per aiutare bambini e adolescenti (per lo più orfani) a reinserirsi nella vita sociale, e organizzate come comunità autonome; la r. letteraria o delle lettere (espressione già in uso nel lat. umanistico, respublica litteraria o litterarum), l’insieme dei letterati e degli uomini di cultura di qualsiasi nazionalità, ideologia e tendenza, in quanto partecipi, con uguali diritti e con assoluta libertà, del mondo delle lettere e degli studî. Un sign. ancora più ampio ha avuto il termine nell’espressione r. cristiana con cui già nel medioevo (lat. Respublica Christiana) e poi nei secoli 16°-18° si è spesso indicata la comunità costituita dall’insieme degli stati cristiani. b. Stato di disordine e di confusione, mancanza di una linea di condotta unitaria e regolare: che r., in quella casa!; quell’ufficio è proprio una r.: tutti fanno il comodo loro. ◆ Dim. repubblichétta, repubblichina, anche con valore spreg., come denominazione polemica della Repubblica Sociale Italiana (v. repubblica, n. 1 b); spreg. repubblicùccia.