reputare
(meno com. riputare, ant. o raro nelle forme rizotoniche) v. tr. [dal lat. reputare «computare, pensare», der. di putare «pensare»] (io rèputo, ant. anche repùto, ecc.). – Sinon. più elevato di ritenere, nel sign. di stimare, giudicare: fu reputato da tutti che così fosse come lo Stramba diceva (Boccaccio); lo reputo una persona per bene, un bravo ragazzo; in paese è reputata una donna onesta; maravigliose larve, le quali dagli uomini furono riputate ora geni ora iddii (Leopardi); r. utile, dannoso, conveniente; reputo di avere agito correttamente; noi reputiamo che sia meglio attendere. Rifl. reputarsi, stimarsi, ritenersi, considerarsi: si reputa un uomo da nulla; puoi reputarti fortunato. ◆ Part. pass. reputato, anche come agg., che ha buona reputazione, apprezzato: molti reputati cittadini (Machiavelli); è un avvocato dei più reputati; raram. di cose: un’opera assai reputata.