retina
rètina (ant. retìna) s. f. [dal lat. mediev. retina, der. di rete «rete» (per i vasi sanguiferi che vi s’intrecciano), termine introdotto dal medico arabo Costantino Africano († 1087), propriam. come agg. (e con pron. piana), tunica retina, per calco di un’espressione araba che traduceva il greco di Galeno ἀμϕιβληστροειδὴς χιτών «tunica retiforme»]. – In anatomia umana (e in generale in anatomia comparata con riferimento ai vertebrati e ai molluschi cefalopodi), membrana di natura nervosa che costituisce la tunica interna dell’occhio e ha una funzione essenziale nel processo visivo in quanto i fotorecettori in essa presenti (distinti in coni e bastoncelli) convertono, attraverso reazioni biochimiche, le radiazioni luminose in impulsi nervosi che, seguendo le vie ottiche, raggiungono le aree visive della corteccia cerebrale dando luogo alla formazione delle immagini; si estende dal nervo ottico, di cui costituisce l’espansione terminale, all’orifizio pupillare, e ha una struttura istologica molto complessa, essendo costituita di 10 strati regolarmente sovrapposti.