retrogrado
retrògrado agg. [dal lat. retrogrădus, comp. di retro- «retro-» e gradi «andare, camminare»]. – 1. a. Che va a ritroso, che si muove in senso contrario a quello che può considerarsi normale: e ne’ bei rivi Retrograda tornò l’onda lucente (V. Monti). b. In fisica, moto r., genericamente, quello che, nel riferimento prescelto, è caratterizzato da uno spostamento e una velocità entrambe di segno negativo (il valore delle ascisse del corpo mobile diminuisce lungo la traiettoria); nella meccanica celeste, specificamente, è tale il moto di un corpo celeste, in partic. di un pianeta, quando avviene in senso contrario a quello secondo cui il Sole percorre l’eclittica, cioè in senso contrario all’ordine dei segni zodiacali; onda r., in contrapp. a onda progressiva, quella che procede nel verso assunto come verso positivo lungo la direzione di propagazione considerata (di norma, il verso di allontanamento dalla sorgente); verso r. è quello orario, dal momento che generalmente si osserva come verso normale quello antiorario. c. In geologia, metamorfismo r. (o regressivo), sinon. di diaftoresi. d. In musica, moto r., movimento melodico che riprende una linea musicale precedentemente udita partendo dalla fine e ritornando, nota per nota, all’inizio. e. In neuropsichiatria, amnesia r., l’amnesia che si estende a una fase immediatamente precedente all’avvenimento – in genere un trauma – che l’ha prodotta. 2. Nel linguaggio com. è frequente in senso fig., come sinon. di retrivo, per indicare l’atteggiamento di chi è contrario al progresso politico e sociale, anzi desideroso di tornare a sistemi e consuetudini del passato: un partito r.; tendenze, idee, abitudini r.; anche come sostantivo: è un retrogrado, una retrograda.