retroscenismo
s. m. Tentativo di scoprire e interpretare retroscena, spesso improbabili o inesistenti. ◆ Caro direttore, leggo con stupore di essere un commentatore stizzito dell’intervista che Mario Monti ha concesso a «La Stampa». […] Nulla di quello che è stato riportato è vero. Posso però darle una notizia, che può virgolettare con maggiore sicurezza, proprio sulla mia reazione a quella interessante lettura. E cioè un cordiale e simpatico colloquio tra «colleghi di cattedra» con lo stesso Monti, del quale condivido sempre gli stimoli e le sagge sottolineature. Il retroscenismo a suon di virgolette e voci di palazzo non mi appartiene. Cordialmente Romano Prodi (Stampa, 1° settembre 2006, p. 9, Interno) • Secondo Giuliano Ferrara, [Walter] Veltroni si prepara a sostituire [Romano] Prodi come fece [Massimo] D’Alema nel ’98, auspice [Franco] Marini. Lei si sente di escluderlo? «Glielo ripeto: sono stanco del retroscenismo, del complottismo quotidiano. È uno dei motivi per cui la gente non ha fiducia nella politica. Mai che una scelta possa essere pulita, onesta. Dev’esserci sempre dietro qualcosa o qualcuno. Pare un gioco di società, un divertimento collettivo. Ma in realtà nessuno si diverte più» [Dario Franceschini intervistato da Aldo Cazzullo]. (Corriere della sera, 29 giugno 2007, p. 13, Politica) • Pace. L’ultima parola appesa allo spettacolo «Al Kamandjati – Il Violinista», in scena per tre sere, fino a ieri, all’Auditorium di Roma, è una fucilata che esplode tutto sommato con garbo, alla fine di una storia vera, e quasi troppo bella per esserlo, nell’orrore del conflitto israelo-palestinese. […] Ma serve a riaffermare una realtà diversa, il sentimento inaudito del debole che vince. Senza retroscenismi politici, personaggi o interpreti, è musica per chi la vuol sentire, palestinese e dal basso. (Marco Boccitto, Manifesto, 2 dicembre 2007, p. 14, Visioni).
Derivato dal s. m. inv. retroscena con l’aggiunta del suffisso -ismo.