rettangolo
rettàngolo agg. e s. m. [dal lat. tardo rectangŭlus o rectiangŭlus, comp. di rectus «retto2» e angŭlus «angolo»]. – 1. agg. Di ogni figura geometrica piana dotata di un angolo retto (o di più angoli retti). Così, un triangolo r. è un triangolo che ha un angolo retto (e quindi gli altri due acuti); un trapezio r. è un trapezio nel quale uno dei lati non paralleli è perpendicolare alle basi (tra loro parallele) ed è perciò dotato di due angoli retti; un parallelepipedo r. è un parallelepipedo nel quale i tre spigoli concorrenti in un vertice (e quindi quelli concorrenti in ciascun vertice) sono tra loro perpendicolari, in modo che le facce sono sei rettangoli. 2. s. m. a. In geometria, quadrilatero convesso avente i quattro angoli retti, e quindi i lati opposti paralleli e tra loro uguali, e le due diagonali anch’esse uguali. Nel concetto di rettangolo, così definito, rientra anche il quadrato; ma talvolta, nell’uso com., si contrappone rettangolo a quadrato intendendo che un rettangolo abbia necessariamente lati consecutivi non uguali. b. Negli sport equestri, il campo di gara del dressage; nel giornalismo sportivo è chiamato rettangolo, oppure r. di gioco, il campo, avente tale forma, in cui si svolge la partita di varî sport (per es., calcio e rugby). c. In balistica, r. di dispersione, rettangolo circoscritto alla rosa di tiro contenente la totalità dei colpi sparati nelle identiche condizioni da una bocca da fuoco; le sue dimensioni vengono utilizzate in rapidi calcoli per stabilire il concentramento di colpi necessarî a ottenere un determinato effetto su bersagli di dimensioni note.