rettili
rèttili s. m. pl. [lat. scient. Reptilia, neutro pl., sostantivato, dell’agg. lat. reptĭlis: v. rettile1 e rettile2]. – In zoologia, classe di vertebrati tetrapodi (o secondariamente apodi), amnioti, eterotermi, attualmente diffusi con circa 6500 specie nelle regioni calde e temperate di tutto il mondo. I rettili attuali hanno la pelle rivestita di squame cornee e, a volte, di placche dermiche (tartarughe, coccodrilli e molti sauri), arti tipicamente pentadattili, cranio di tipo anapside, diapside o euriapside, articolato con un solo condilo alla colonna vertebrale, coste provviste di doppia articolazione, sterno generalm. cartilagineo (assente negli ofidî, cheloni e in alcuni sauri apodi); i denti sono semplici, conici, variamente impiantati sulle ossa della cavità boccale, alcuni dei quali sono negli ofidî modificati in denti veleniferi; l’orecchio esterno è assente, mentre l’orecchio medio è costituito dal timpano e dalla columella; l’olfatto è molto sviluppato e le fosse nasali, a eccezione dei coccodrilli e delle tartarughe, comunicano direttamente con la cavità boccale attraverso un paio di narici interne (coane). La respirazione è tipicamente polmonare, il cuore è costituito da un ventricolo e due orecchiette, gli eritrociti sono nucleati. I sessi sono sempre separati, ovidutti e dotti spermatici sboccano insieme all’intestino retto in una cloaca comune. Sono tutti a fecondazione interna, vivipari o ovovivipari, con uova grandi, ricche di vitello, racchiuse in un guscio coriaceo o calcareo; lo sviluppo avviene senza metamorfosi e l’accrescimento si estende per tutta la durata della vita. Ebbero un enorme sviluppo e radiazione adattativa (v. radiazione1, nel sign. 3) durante l’era secondaria, e da essi si svilupparono le linee che diedero origine agli uccelli e ai mammiferi. I rettili attuali sono riuniti negli ordini dei cheloni (tartarughe), rincocefali (il tuatara), loricati (coccodrilli) e squamati (sauri, ofidî o serpenti, e apodi).