rialto
rïalto s. m. [comp. di ri- e alto1, modellato su rialzare]. – 1. a. Rilievo del terreno, altura generalmente non rilevante: salirono su un r. da cui si dominava la pianura intorno; la strada girava intorno a un r.; da una parte del crocicchio, si vede un r., come un poggetto artificiale (Manzoni); arrivai sotto il fico, davanti all’aia, e rividi il sentiero tra i due r. erbosi (Pavese). In geografia fisica, r. oceanico, nome generico di rilievo sottomarino a superficie pianeggiante, di altezza variabile tra 2000 e 3000 m, che si sopraeleva dai fondi oceanici e sul quale possono alzarsi edifici vulcanici formanti talora isole e arcipelaghi (per es., Islanda, Azzorre, Hawaii, ecc.). b. Parte rilevata, prominenza, rilievo: il muro era pieno di rialti; tastando con le dita sentì un piccolo r. sotto la pelle. In partic., ricamo in oro che si rileva molto sulla stoffa. 2. tosc. Aggiunta che si fa al pasto ordinario per qualche occasione particolare: le dolcezze delle feste e dei giochi e dei r. campestri (Pascoli); potevi portar lui a cena, anche se non sapevi che c’era questo r. (Pratolini); fam., fare un po’ di r., fare un desinare più abbondante o più scelto del solito in occasione di qualche ricorrenza o per la venuta di un ospite. Con sign. simile anche nell’uso romanesco, fare r., far bisboccia fra amici. ◆ Diversa origine (da rio alto, lat. mediev. Rivoaltus) ha il toponimo Rialto, uno dei più antichi centri insulari di Venezia (e nome del famoso ponte, costruito fra il 1588 e il 1591, che traversa il Canal Grande), dal quale fra il sec. 9° e l’11° ebbe la sua prima denominazione (civitas Rivoalti) la città poi divenuta civitas Veneciarum; nell’isola di Rialto infatti, protetta dalla sua posizione centrale, più alta e sicura, gli abitanti della terraferma veneta, minacciati dai ripetuti tentativi esterni di conquista, avrebbero trovato rifugio e posto la sede dei loro traffici all’inizio del 9° secolo.