ricalcitrare
(o recalcitrare) v. intr. [dal lat. recalcitrare, comp. di re- e calcitrare «calcitrare»] (io ricàlcitro, ecc.; aus. avere). – 1. Degli animali da sella, da tiro e da soma, impuntarsi indietreggiando o tirando calci: il mulo, impaurito, ricalcitrava; Quei [il cavallo] dal flutto arretrosse Ricalcitrando, e, orribile! Sovra l’anche rizzosse (Foscolo). 2. fig. Opporsi ostinatamente, fare resistenza (ma, riferito a persona, ha spesso intonazione poco rispettosa e talora è spreg.): ho cercato di persuaderlo, ma ricalcitra; r. a (o contro) la disciplina, gli ammonimenti, i consigli, i comandi; Perché recalcitrate a quella voglia A cui non puote il fin mai esser mozzo ...? (Dante); era però un timore che non lo soggiogava affatto, né impediva al pensiero di ricalcitrare (Manzoni). ◆ Part. pres. ricalcitrante (o recalcitrante), anche come agg., che ricalcitra (nell’atto o per abitudine): cavallo, mula, asino ricalcitrante. Più spesso fig. (con tono attenuato rispetto al verbo), contrario, poco disposto, esitante a fare o a permettere: l’ho trovato ancora un po’ ricalcitrante al nostro progetto; sulle prime, era ricalcitrante, poi si è convinto e ha accettato; mi pare ricalcitrante al matrimonio della figlia.