proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] nelle frasi enunciate senza soggetto, in forma impersonale: andavano ciascuno per conto p.; nessuno è buon giudice in causa mi capisca ugualmente; non riesco a trovare una parola più p.; ilsuo p. nome è questo (cioè ilsuo vero nome, diverso da nome ...
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monocomparto
agg. inv. Privo di ripartizioni, unitario, con una sola linea di gestione. ◆ I fondi possono essere monocomparto o pluricomparto a seconda che si preveda una sola o più linee di gestione, [...] sostituita, agli inizi del 2005, da quella multicomparto. (Glauco Maggi, Stampa, 5 luglio 2004, p. 20, Economia) • Aciascunoilsuo fondo pensione. Già, perché non sono tutti uguali. Sia quelli chiusi (o di categoria) sia quelli aperti, presentano ...
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subpartito
s. m. (iron.) Partitino, formazione politica di esigue dimensioni, ma determinante per il successo elettorale di una coalizione. ◆ Ma perché il partito [Forza Italia] è così lacerato? Si è [...] politico di subpartiti. La politica cioè non è più capace di dare risposte a tutti e allora c’è chi sceglie i professionisti, chi il mondo operaio e così via. Aciascunoilsuo. Ecco perché la proposta di [Piero] Fassino del partito democratico se va ...
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poliamore
s. m. Relazione amorosa consensuale caratterizzata dal fatto che ogni partner può avere contemporaneamente più rapporti d’amore. ◆ Come in un ritorno alle origini, si annuncia una nuova era [...] È meno comune, ma in alcuni casi l’ho vista funzionare. La definizione che dà ilsuo ex è più diffusa: una coppia principale in cui ciascuno ha partner di secondo e a volte, addirittura, di terzo livello. Checché se ne possa dire, non esiste un unico ...
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faccia
fàccia s. f. [lat. facies «forma, aspetto, faccia», affine a facĕre «fare»] (pl. -ce). – 1. a. Parte della testa dell’uomo, situata inferiormente alla parte anteriore del cranio, costituita da [...] è un ignorante (usi, questi, ormai rari, per il più com. davanti a). A faccia a faccia (o anche faccia a faccia), a quattr’occhi: lo dica a me a f. a f.; di fronte: si trovò a f. a f. col suo avversario; con uso aggettivale di recente introduzione ...
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grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] un poco il g. (Boccaccio). b. Nel linguaggio tecn., la lastra di marmo che riveste la pedata dei gradini. 2. fig. a. Ciascuno degli stadî intermedî che conducono successivamente da uno stato a un altro, spec. nelle locuz. avv. a gradi (ant. a grado ...
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informazione
informazióne s. f. [der. di informare; cfr. lat. informatio -onis «nozione, idea, rappresentazione» e in epoca tarda «istruzione, educazione, cultura»]. – 1. ant. e raro. L’azione dell’informare, [...] ilsuo simbolo IPS; l’unità più spesso usata è ilsuo multiplo megainformazione al secondo (simbolo MIPS), corrispondente a i messaggi in quanto successioni statistiche di eventi, aciascuno dei quali è associata una certa quantità d’informazione ...
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mestiere
mestière (ant. o pop. tosc. mestièro; ant. mestièri, soprattutto nel sign. 5, e anche mistière, mistièro, mistièri) s. m. [lat. mĭnĭstĕrium «funzione di minister (v. ministro), aiuto; servizio», [...] m.!, frase rivolta a chi mostra inettitudine nel proprio lavoro; a ognuno ilsuo m., invitando qualcuno a non intromettersi in è mestieri (Dante); Idio, il quale solo ottimamente conosce ciò che fa mestiere aciascuno (Boccaccio); quelli [animali] ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] danno luogo alla scala cromatica; a partire da ciascuno dei dodici suoni si formano due note, tranne che tra il secondo e terzo suono (si-do) e tra il quinto e il sesto (mi-fa), un fenomeno in un sistema e nel suo modello in scala ridotta; leggi di s ...
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due
(ant. duo, dòi, duòi [talora anche declinati, con il femm. due, dòie, duòie]; ant. e pop. tosc. dua, e in posizione proclitica du’) agg. num. card. [lat. duo, femm. duae], invar. – 1. a. Numero formato [...] più; [Renzo] stette un momento tra due, se dovesse continuare ilsuo viaggio, o andar prima in cerca d’Agnese (Manzoni). 2. , ciascuno dei quali aziona una coppia di remi; due-alberi, nave a vela con due alberi verticali, come per es. il brigantino ...
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Romanzo (1966) dello scrittore italiano L. Sciascia (1921-1989). Come nel romanzo Il giorno della civetta (1961), del quale ripeté il successo, e nella commedia L'Onorevole (1965), partendo dalla rappresentazione della realtà siciliana e mescolando...
Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge. In altre accezioni, il potere di realizzare il diritto con provvedimenti...