accappiare
v. tr. [der. di cappio] (io accàppio, ecc.). – 1. a. Annodare facendo un cappio: a. un nastro, una fune. b. Afferrare, tener fermo, stringere con un cappio. 2. fig. Attrarre con inganno, ingannare [...] (cfr. il più com. accalappiare) ...
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vagellare
v. intr. [lat. vacĭllare; cfr. vacillare] (io vagèllo, ecc.; aus. avere), tosc. o letter. – 1. Vacillare, tremare, non essere fermo e sicuro come di norma: la testa le vagellava talmente, da [...] vanvera, pensare o dire cose assurde e strane, ecc.): O io vagello sempre colla testa, O qui vanno i dementi a processione (Giusti); tu vagelli, caro mio! ◆ Part. pres. vagellante, anche come agg.: arricciò il naso, aprì la bocca, col capo vagellante ...
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presegnalare
v. tr. [comp. di pre- e segnalare]. – Segnalare in precedenza, o avvertire della prossima presenza di un segnale. In partic., nella circolazione stradale, porre un presegnale a una certa [...] distanza dal luogo di un segnale successivo o di un effettivo pericolo: p. un veicolo fermo; p. con frecce l’obbligo di svolta a un incrocio. ...
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quieto
quièto (letter. quèto) agg. [dal lat. quietus, der. di quies -etis «quiete»]. – 1. a. Che è in uno stato di quiete, assoluta (e quindi con sign. prossimo afermo, immobile) e più spesso relativa [...] sopporta in casa anche la suocera; un sistema di q. vivere, ch’era costato tant’anni di studio e di pazienza (Manzoni). 3. a. Riferito al modo di comportarsi abituale, all’indole e al carattere, di persone e di animali (v. anche cheto): un bambino q ...
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citta allargata
città allargata loc. s.le f. Nucleo urbano che comprende il centro storico di una città e si estende ai quartieri che presentano i caratteri di un’urbanizzazione consolidata; comprensorio [...] riunisce più centri abitati che tendono a aggregarsi, per pianificare più razionalmente la gestione del territorio e dei servizi comuni. ◆ Nell’intervista di domenica il sindaco [Walter] Veltroni ha messo con esattezza un punto fermo: non si tocca la ...
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soglio1
sòglio1 (o sòlio) s. m. [dal lat. solium], letter. – Trono, seggio di chi riveste un’autorità sovrana: s. reale, imperiale; s. pontificio; assistente al s. (v. assistente, n. 2 d); a’ Giapponesi, [...] solio Vide il mio genio e tacque (Manzoni), con riferimento a Napoleone. Per estens., la sede, la giurisdizione e il potere re de’ longobardi, sì come i suoi predecessori, in Pavia ... fermò il solio del suo regno (Boccaccio); Diva il mondo la chiama ...
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desistere
desìstere v. intr. [dal lat. desistĕre, comp. di de- e sistĕre «fermare, star fermo»] (aus. avere). – Cessare, smettere; rinunciare a continuare in un’azione già iniziata o a mettere in atto [...] un disegno (contr. di insistere): d. da un’impresa, da un tentativo, da un proposito; desistette (o desisté) dal molestarmi; e in espressioni del linguaggio giudiziario: d. da una causa, da un’azione giudiziaria; ...
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strologare
(raro strolagare, pop. strogolare) v. tr. e intr. [aferesi di astrologare] (io stròlogo, tu stròloghi, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. ant. Indovinare o interpretare fatti ed eventi per [...] tentare spiegazioni fantastiche: che vai strologando? le cose sono andate come ti ho detto; anche, cercare di indovinare, di dedurre qualcosa dagli indizî esistenti: discese le scale, si fermò un momento sulla porta a strologare il tempo (De Marchi). ...
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fermezza
fermézza s. f. [der. di fermo1]. – 1. L’essere fermo, saldo: la f. del braccio, della mano; f. di un terreno, di un edificio (più com. stabilità, solidità). 2. fig. a. Stabilità, saldezza, in [...] f.; dimostrare f. davanti alle minacce, ai tormenti; sostenere con f. i colpi della sorte, le avversità. b. ant. Validità, vigore, di leggi e sim. 3. Con sign. concr., raro o di uso region., congegno a molla per chiudere collane, braccialetti e sim. ...
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fermoposta
fermopòsta (più com. 'férmo pòsta') locuz. avv. – Di posta che non si recapita a domicilio ma si tiene all’ufficio postale a disposizione del destinatario: spedire una lettera f.; scrivere, [...] corrispondere fermoposta. Anche agg. (invar.): lettere fermoposta. Come s. m. (invar.), l’ufficio: ritirare una lettera al f.; o il servizio: servirsi del fermoposta ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...