stagnare1
stagnare1 v. intr. e tr. [lat. stagnare, der. di stagnum «stagno, acqua morta»] (io stagno, ... noi stagniamo, voi stagnate; e nel cong. stagniamo, stagniate; come intr., aus. avere). – 1. [...] : le nebbie stagnano sempre su quelle zone malsane; l’aria lenta Che a stagnar si rimase Tra le sublimi case (Parini). b. In senso fig., analogam. a ristagnare, esser fermo, privo del normale movimento, soprattutto con riferimento all’ambito econ. e ...
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affermativo
agg. [dal lat. tardo affirmativus]. – 1. Che afferma o serve ad affermare: risposta a. (contrapposto a negativa), risposta che consente o risponde di sì a una domanda. In gramm., particella [...] , sicuramente e sim.; ant., punto a., il punto fermo. Nel diritto, condizione a., quella in cui l’evento previsto come es., se l’imputato non confessa). Nella logica, giudizio a., quello che esprime positivamente l’appartenenza al soggetto delle ...
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sentinella
sentinèlla s. f. [prob. der. di sentire]. – 1. a. Soldato armato addetto a turno e per un determinato spazio di tempo alla vigilanza o alla custodia e protezione di persone e cose: poco dopo [...] : fare la s.; mettere un soldato di s.; essere di s. al campo, ecc. Fig., di chi è posto a guardia di qualcuno o di qualche cosa, di chi sta fermo o passeggia in su e in giù in uno spazio ristretto, spec. se sta aspettando qualcuno o sorvegliando e ...
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affidato
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di affidare]. – 1. Nel linguaggio banc., riferito a persona cui è stato concesso un fido: i clienti affidati di una banca. 2. ant. a. Fiducioso, rassicurato; [...] Vittoria di chiamare due contadini suoi affidati e di tenerli come a guardia della casa (Manzoni, Fermo e Lucia). b. Nello Stato della Chiesa si chiamavano affidati, come agg. o sost. (cioè «assicurati da ogni molestia»), coloro che, avendo pagato l ...
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prudere
prùdere v. intr. [lat. pop. *prudĕre, per dissimilazione e mutamento di coniug. del lat. class. prurire] (manca il part. pass. e quindi i tempi composti; poco com. il pass. rem. prudé o prudètte, [...] l’orecchio; mi prude sotto la pianta del piede; è qui che ti prude?; gràttati, se ti prude, frase piuttosto volg. rivolta a chi si agita, smania, non sta mai fermo e sim. In senso fig., sentirsi p. le mani, sentire l’impulso di picchiare, di fare ...
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dubitare
v. intr. [dal lat. dubitare, der. di dubius: v. dubbio1] (io dùbito, ecc.; aus. avere). – 1. a. Essere in dubbio, avere dubbî intorno a qualche cosa: dubito se accettare o rifiutare l’offerta [...] ant., anche temere, aver paura: cominciò per nome a chiamar l’abate e a pregarlo che egli non dubitasse (Boccaccio); o esitare: qui si fermò alquanto, quasi dubitando, lo spirito (T. Tasso). 2. a. Diffidare: dubita di tutto e di tutti; dubitavano ...
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lucertola
lucèrtola (ant., poet. e dial. lucèrta) s. f. [lat. lacĕrta]. – 1. a. Genere di rettili lacertilî (lat. scient. Lacerta), con oltre 200 specie (di cui una decina in Italia), che vivono di preferenza [...] giustapposti o di squame embricate, arti ben sviluppati a cinque dita, coda lunga e fragilissima, una in primavera; essere una l., o come le l., di chi ama stare fermo al sole; campa di lucertole, pare che mangi lucertole, di persona molto magra ...
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rinculare
v. intr. e tr. [der. di culo, col pref. rin-]. – 1. intr. a. (aus. essere e avere) Muoversi all’indietro, arretrare indietreggiando, riferito ad animali da sella, da tiro e da basto (per i [...] , il somaro si fermò e cominciò a r.; far r. un paio di buoi. In usi letter. o rari, riferito a persone: Rinculò de’ fuoco: il cannone ha rinculato e si è spostato. 2. tr. a. volg. Forma intensiva di inculare. b. ant. Fare indietreggiare, respingere ...
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canto1
canto1 s. m. [lat. cantus -us, der. di canĕre «cantare»]. – 1. a. Movimento ritmico della voce dall’uno all’altro grado della serie dei suoni; con sign. concr., espressione vocale della musica, [...] c. spirituali negri (v. spiritual). In partic.: c. fermo, la melodia liturgica affidata nel canto polifonico alla voce detta : il c. era eseguito ora dai violini ora dai violoncelli. 2. a. Poesia, come comporre poetico in genere: Tu non altro che il c ...
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covare
v. tr. e intr. [lat. cŭbare «star coricato, giacere»] (io cóvo, ecc.). – 1. Tenere sotto di sé le uova per comunicar loro il calore necessario allo sviluppo dell’embrione e alla nascita dei piccoli, [...] ; c. la cenere, di persona freddolosa o oziosa che se ne sta pigramente presso il fuoco; usato assol., star fermo, acquattato per indolenza: non star lì a c.!; molto com. il detto prov. gatta ci cova!, c’è sotto qualche mistero o qualche imbroglio. b ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...