ricevere
ricévere v. tr. [lat. recĭpĕre, comp. di re- e capĕre «prendere»]. – 1. Prendere ciò che viene dato (oppure consegnato, mandato, recapitato, somministrato, trasmesso) o che si porge da sé; è [...] ; mentre si sporgeva, ricevette una pallottola in pieno petto. Per estens., sostenere: il battaglione ricevette a piè fermo l’urto del nemico. 4. a. Con sign. non diverso da quello fondamentale, in espressioni in cui tuttavia assume maggiore evidenza ...
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volgere
vòlgere v. tr. e intr. [lat. vŏlvĕre] (io vòlgo, tu vòlgi, ecc.; pass. rem. vòlsi, volgésti, ecc.; part. pass. vòlto). – 1. tr. a. Piegare, indirizzare verso un luogo o un punto determinato; [...] (Parini); Colei che vera al portamento Diva In me volgeva sue luci beate (Foscolo); v. le spalle, di chi stando fermo mostra le spalle a un’altra persona (scusate se vi volgo le spalle!), o di chi se ne va voltandosi con movimento brusco: mi ha ...
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mangiare2
mangiare2 v. tr. [dal fr. ant. mangier, che è il lat. manducare «mangiare»] (io màngio, ecc.). – 1. Ingerire, immettere nell’organismo alimenti solidi e semisolidi (per i liquidi si usa il [...] pranzo, ho mangiato soltanto un po’ di verdura; questa carne è dura, non riesco a mangiarla; m. un boccone in fretta; si fermòa m. una fetta di cocomero; o per indicare il nutrimento abituale di un individuo, di un gruppo, di una specie: mio figlio ...
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addosso
addòsso (ant. a dòsso) avv. – Sulle spalle, sul dorso, sulla persona (forma la prep. comp. addosso a): mettere, portare, tenere qualcosa a.; mettiti a. un vestito pesante; gli è caduto o gli [...] . un guaio, un malanno, procurarselo; avere l’argento vivo a., non stare mai fermo; avere a. la maledizione, essere molto sfortunato, non riuscire a combinar nulla; avere il diavolo a., essere indemoniato, o semplicemente irrequieto, di pessimo umore ...
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pronto
prónto agg. [lat. prōmptus, part. pass. di promĕre «trar fuori», quindi propr. «posto davanti agli occhi, messo alla portata»]. – 1. Di cosa, che è già preparata, apparecchiata, o comunque nelle [...] se vuoi coricarti, il letto è p.; è p. il pranzo?; mettiamoci a tavola, che la cena è quasi p.; il suo caffè è p., signore man, pensier fermo, animo audace (T. Tasso). Talora, indica rapidità eccessiva, biasimevole: è sempre p. a criticare; hai ...
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proposito
propòṡito s. m. [dal lat. proposĭtum, part. pass. neutro di proponĕre (v. proporre); propr., «ciò ch’è posto innanzi»]. – 1. Fermo proponimento, volontà deliberata di fare una cosa, di comportarsi [...] richiamare la persona o la cosa su cui s’intende fermare il discorso, durante una conversazione: a p. di tuo padre, come sta ora?; a p. dello stipendio, quando ce lo daranno?; a p. di che?, a che p.?, a quale p.?, formule usate quando non si capisce ...
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zampa
s. f. [forse incrocio di zanca con gamba]. – 1. a. L’intero arto di un animale, dall’articolazione prossimale alla parte che tocca terra: le z. del cane, del gatto, del cavallo, del leone, ecc.; [...] le z. legate; al richiamo del padrone il bracco si fermò su quattro zampe. Nei quadrupedi si distinguono le z. davanti ai bruchi delle farfalle, sinon. di pseudozampa. 2. estens. a. Riferito a persone, per lo più in usi scherz. o espressivi e al ...
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sicurezza
sicurézza s. f. [der. di sicuro]. – 1. a. Il fatto di essere sicuro, come condizione che rende e fa sentire di essere esente da pericoli, o che dà la possibilità di prevenire, eliminare o rendere [...] possibilità: come fai ad avere tanta s.?; la sua eccessiva s. mi innervosisce. 4. a. Assoluta attendibilità, certezza: la s. delle informazioni, delle notizie, delle prove. b. Fermo convincimento: mi sono rivolto a te nella s. che mi avresti aiutato. ...
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parare
v. tr. [lat. parare «preparare, allestire, apparecchiare» (e inoltre «procurare, acquistare, comprare»)]. – 1. ant. Preparare, apparecchiare, apprestare, in frasi come p. insidie, p. il convito [...] mezzo gigante che mi parava tutto lo spettacolo; un albero mi parava la vista. c. In partic., fermare o deviare un colpo diretto a offendere, annullandone l’efficacia: p. una stoccata, un fendente; p. i colpi con lo scudo; p. i pugni dell’avversario ...
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ora2
óra2 s. f. [lat. hŏra, dal gr. ὥρα]. – 1. a. Unità di misura del tempo, pari alla 24a parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi; ha come simbolo la lettera h posta a esponente (per es., 1h). [...] ore; collaboratrice domestica a ore; pagare un tanto all’ora, ecc.). Con valore più generico: le o. scorrono lente; come volano le o.!; ho fatto lunghe o. d’attesa; l’abbiamo cercato per ore e ore; E per dell’ore poi resta lì fermo (Giusti); anche in ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...