stabilire
v. tr. [dal lat. stabilire (der. di stabĭlis «stabile») «rendere stabile, tenere saldo»] (io stabilisco, tu stabilisci, ecc.). – 1. Rendere stabile, fissare un oggetto in modo che resti saldo. [...] consolidare: cosa proposta dal re ... per stabilire meglio questa amicizia (Guicciardini). 2. a. letter. Istituire, costituire, organizzare in modo stabile, cioè fermo, durevole: Dio stabilì l’ordine nel creato; l’impero stabilito da Augusto; la ...
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statario
statàrio agg. [dal lat. statarius, der. di status -us «lo stare»], ant. – Che rimane fermo sul posto o che avviene sul luogo stesso: soldato s., che combatte a piè fermo; battaglia s., combattuta [...] a lungo sul campo; giudizio s., processo s., eseguiti sul luogo stesso del delitto, soprattutto in periodo di guerra o di rivoluzioni. Commedia s., nome con cui già Terenzio designa la commedia di carattere, d’intreccio semplice, diversa dal tipo ...
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abbaio
abbàio s. m. [der. di abbaiare]. – L’abbaiare: il rabbioso a. dei cani; nel linguaggio venatorio: a. afermo, a. a perso, a. a morto, per indicare i diversi latrati del cane, soprattutto del cane [...] da cinghiali, a seconda che sia fermo davanti all’animale selvatico rintanato nel suo rifugio, o abbia perduto il contatto con la selvaggina, o sia accanto al corpo dell’animale ucciso. ...
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confermare
(ant. confirmare) v. tr. [dal lat. confirmare, der. di firmus «saldo», col pref. con-] (io conférmo, ecc.). – 1. a. Rendere fermo o più fermo, quindi rafforzare, fortificare; raro nel sign. [...] nella speranza, nella fede, nei sospetti, nei propositi. b. raro. Nel linguaggio eccles., cresimare (cioè confermare nella fede). 2. a. Rendere sicura una cosa, dimostrarla vera: i fatti confermeranno le mie parole; le notizie dei giornali sono state ...
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saldo1
saldo1 agg. [prob. incrocio del lat. solǐdus «solido» con valǐdus «forte, resistente»]. – 1. a. ant. Compatto, intero, senza incrinature o rotture: il doglio mi par ben s. (Boccaccio). Consistente, [...] ; una dentatura s.; il suo organismo è ben s.; nonostante l’età, ha ancora un cuore saldo. 2. Fermo, sicuro, stabile, in senso materiale, con riferimento a cose o persone: un s. appoggio; un puntello s.; questa sedia mi pare poco s.; qui ci vuole una ...
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tamponare
v. tr. [dal fr. tamponner, der. di tampon «tampone»] (io tampóno, ecc.). – 1. Chiudere con un tampone: t. una ferita (v. tamponamento); tamponarsi il naso con un batuffolo d’ovatta (in caso [...] che aveva bruscamente frenato; con soggetto e oggetto di persona: sta attento, con questa nebbia, a non t. qualcuno; mi hanno tamponato mentre ero fermo al semaforo. 3. In chimica, t. una soluzione, aggiungervi un tampone. ◆ Part. pass. tamponato ...
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tenace
agg. [dal lat. tenax -acis, der. di tenere «tenere»]. – 1. a. Propriam., che tiene, detto di sostanza che ha molta forza adesiva e che pertanto ha presa su altri corpi e li trattiene: una colla [...] traea l’insuperabil forza Del cielo, e di Giunon l’ira t. (Caro); più spesso con riferimento a persona e alle sue azioni, e con intenzione di lode: un uomo t., fermo nel suo proposito, costante; un impegno lungo e t.; un t. sforzo. c. letter. e raro ...
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maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, [...] di tono scherz., molto grande, più grande del normale, riferito a cose diverse dalla scrittura: uno sproposito, un errore m.; per un punto fermo (o anche dopo un interrogativo o un esclamativo che abbiano anche le funzioni del punto fermo); dopo i ...
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peritarsi
v. intr. pron. [lat. tardo pĭgrĭtari, intens. di pigrari «essere indolente, pigro», der. di piger «pigro»] (io mi pèrito, ecc.), letter. – Esitare a compiere un’azione, per mancanza di volontà [...] rispondeva secondo il mio carattere senza peritarmi un attimo (Cicognani); si fermò timida sull’uscio ..., e Stefano capì che s’era peritata di trovarlo ancora a letto (Pavese). ◆ Part. pres. peritante, anche come agg., esitante, timoroso, indeciso ...
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viso2
viṡo2 s. m. [lat. vīsus -us, propr. «vista, sguardo, aspetto», der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – 1. ant. Vista, atto del guardare, sguardo: Oscura e profonda era e nebulosa Tanto che, [...] senza mutar v. ... disse (Boccaccio), senza scomporsi, senza mostrare turbamento; quindi con fermo v., ant., impassibilmente: domandò con fermo v. e con salda voce (Boccaccio); a v. aperto, con coraggiosa franchezza: fu’ io solo, là dove sofferto Fu ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...