stabile
stàbile agg. e s. m. [dal lat. stabĭlis, der. di stare «stare fermo»]. – 1. a. agg. Ben basato o equilibrato, ben fermo e capace di resistere a forze e sollecitazioni esterne: fondamenta s., [...] descritti gli immobili e registrati i passaggi di proprietà, le ipoteche, ecc. b. s. m. Edificio, fabbricato urbano destinato ad abitazioni, a uffici e negozî: la Banca ha sede in un grande s. del centro; acquistare un appartamento in uno s. di nuova ...
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fisso
agg. [lat. fīxus, part. pass. di figĕre «figgere»]. – 1. a. Fissato, fermato stabilmente, detto di oggetti materiali, e in genere di cosa che rimane sempre in un luogo, che non si sposta: una lampada [...] , contrapposta alla luce tremolante di una candela); fig., riferito a persona: alle volte è un po’ fissa nelle sue idee (Manzoni); essere f. in un proposito, in una determinazione, fermamente risoluto. Detto dello sguardo o degli occhi, esprime non ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] s. di affrontare il mare. Con valori più determinati e specifici: a. In fisica, in chimica e nella tecnica, modo di essere, s.; monopolî di s.; ragion di s. (v. ragione, n. 4 a); affare di s. (calco del fr. affaire d’état), che riguarda strettamente ...
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salto1
salto1 s. m. [lat. saltus -us, der. di salire «saltare, danzare», supino saltum]. – 1. a. L’atto di saltare; insieme di movimenti mediante i quali il corpo dell’uomo, spinto dall’azione estensiva [...] c. Nello sport, la successione dei movimenti compiuti per saltare, secondo norme, tecniche e stili determinati: s. da fermo; s. con rincorsa; s. a piè pari; s. dal trampolino. In partic., in atletica leggera: s. in alto, consistente nel superare, con ...
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cavillare
v. intr. e tr. [dal lat. cavillari «motteggiare, cercar cavilli»]. – 1. intr. (aus. avere) Usare cavilli, in una lite o disputa; sottilizzare eccessivamente sulle parole d’altri; cercare pretesti [...] da qualche obbligo. 2. tr., non com. Interpretare o criticare usando cavilli: in generale elle non conoscono la maniera dotta e ingegnosa di leggere per c. lo scrittore (Manzoni, nella 1a Introd. aFermo e Lucia). 3. intr. (aus. avere) Riferito ...
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retata
s. f. [der. di rete]. – 1. Ogni singola gettata o tesa di rete: in tutta la notte hanno fatto solo due r., tre r.; la quantità di pesci o di uccelli che si cattura con una gettata o tesa di rete: [...] r. fortunata hanno preso due quintali di pesce. 2. fig. Fermo o arresto di varie persone (indiziate di reato, o comunque sospette una casa da gioco clandestina; incappare in una r., sfuggire a una r.; se nel territorio correva la minaccia di retate, ...
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presegnale
s. m. [comp. di pre- e segnale]. – Segnale dato o collocato prima. In partic., nella circolazione stradale, segnale che precede e preannuncia un altro segnale posto a qualche distanza, o avverte [...] in anticipo della presenza di un pericolo: p. di incidente, p. di veicolo fermo in corsia. ...
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titubanza
s. f. [dal lat. titubantia, der. di titubare «titubare»]. – L’essere titubante; l’atteggiamento, il modo di comportarsi di chi si mostra incerto ed esita a prendere una decisione: ho una certa [...] t. ad accettare quell’incarico; dopo molta t., ha acconsentito; era convinto che quella t. fosse una tattica dell’omino per farsi valere (Rovetta); talvolta anche al plur.: è un carattere fermo, che non conosce titubanze. ...
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spavento
spavènto s. m. [der. di spaventare]. – 1. a. Turbamento psichico forte e improvviso, che insorge nel momento in cui si avverte un pericolo, una minaccia o un danno incombente, e che può provocare [...] di una presunzione da fare spavento. c. poet. Sensazione di forte stupore: Quante volte diss’io Allor pien di spavento: Costei per fermo nacque in paradiso (Petrarca). 2. Con valore concr., nell’uso fam., persona o cosa molto brutta, mal fatta o mal ...
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quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?
〈kuoùskue ... pazzi̯ènzia ...〉 (lat. «fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?»). – Famosa invettiva con cui Cicerone inizia enfaticamente [...] superato ogni limite di pazienza e di sopportazione; come locuz. sostantivata, un quousque tandem, un rimprovero o un richiamo fermo, severo: bisognerebbe ... fulminarli con un ‘quousque tandem’ che non manca mai di fare il suo effetto (Rovani). ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...