salto1
salto1 s. m. [lat. saltus -us, der. di salire «saltare, danzare», supino saltum]. – 1. a. L’atto di saltare; insieme di movimenti mediante i quali il corpo dell’uomo, spinto dall’azione estensiva [...] c. Nello sport, la successione dei movimenti compiuti per saltare, secondo norme, tecniche e stili determinati: s. da fermo; s. con rincorsa; s. a piè pari; s. dal trampolino. In partic., in atletica leggera: s. in alto, consistente nel superare, con ...
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cavillare
v. intr. e tr. [dal lat. cavillari «motteggiare, cercar cavilli»]. – 1. intr. (aus. avere) Usare cavilli, in una lite o disputa; sottilizzare eccessivamente sulle parole d’altri; cercare pretesti [...] da qualche obbligo. 2. tr., non com. Interpretare o criticare usando cavilli: in generale elle non conoscono la maniera dotta e ingegnosa di leggere per c. lo scrittore (Manzoni, nella 1a Introd. aFermo e Lucia). 3. intr. (aus. avere) Riferito ...
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retata
s. f. [der. di rete]. – 1. Ogni singola gettata o tesa di rete: in tutta la notte hanno fatto solo due r., tre r.; la quantità di pesci o di uccelli che si cattura con una gettata o tesa di rete: [...] r. fortunata hanno preso due quintali di pesce. 2. fig. Fermo o arresto di varie persone (indiziate di reato, o comunque sospette una casa da gioco clandestina; incappare in una r., sfuggire a una r.; se nel territorio correva la minaccia di retate, ...
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presegnale
s. m. [comp. di pre- e segnale]. – Segnale dato o collocato prima. In partic., nella circolazione stradale, segnale che precede e preannuncia un altro segnale posto a qualche distanza, o avverte [...] in anticipo della presenza di un pericolo: p. di incidente, p. di veicolo fermo in corsia. ...
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titubanza
s. f. [dal lat. titubantia, der. di titubare «titubare»]. – L’essere titubante; l’atteggiamento, il modo di comportarsi di chi si mostra incerto ed esita a prendere una decisione: ho una certa [...] t. ad accettare quell’incarico; dopo molta t., ha acconsentito; era convinto che quella t. fosse una tattica dell’omino per farsi valere (Rovetta); talvolta anche al plur.: è un carattere fermo, che non conosce titubanze. ...
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spavento
spavènto s. m. [der. di spaventare]. – 1. a. Turbamento psichico forte e improvviso, che insorge nel momento in cui si avverte un pericolo, una minaccia o un danno incombente, e che può provocare [...] di una presunzione da fare spavento. c. poet. Sensazione di forte stupore: Quante volte diss’io Allor pien di spavento: Costei per fermo nacque in paradiso (Petrarca). 2. Con valore concr., nell’uso fam., persona o cosa molto brutta, mal fatta o mal ...
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quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?
〈kuoùskue ... pazzi̯ènzia ...〉 (lat. «fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?»). – Famosa invettiva con cui Cicerone inizia enfaticamente [...] superato ogni limite di pazienza e di sopportazione; come locuz. sostantivata, un quousque tandem, un rimprovero o un richiamo fermo, severo: bisognerebbe ... fulminarli con un ‘quousque tandem’ che non manca mai di fare il suo effetto (Rovani). ...
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elicottero
elicòttero s. m. [dal fr. hélicoptère, comp. di hélico- «elico-» e -ptère «-ttero»]. – Aeromobile del tipo aerogiro, largamente impiegato per svariati usi civili e militari, nel quale la sostentazione [...] mezzo di rotori orientabili che gli consentono di restare fermo in aria e spostarsi sia orizzontalmente sia verticalmente. Nell del tiro, elevata capacità di fuoco con armamento a prevalente carattere anticarro o antielicottero o multiruolo (detto ...
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poggiata1
poggiata1 s. f. [der. di poggiare1]. – Aria dell’equitazione d’alta scuola, in cui il cavallo solleva molto alto l’anteriore, mentre il posteriore resta sul posto fermoa terra, col garretto [...] piegato (non è da confondere con l’impennata, in cui il cavallo si alza sui garretti tesi, fuori perciò d’equilibrio) ...
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insetto
insètto s. m. [dal lat. insectum (usato da Plinio al plur., insecta, per tradurre il gr. τὰ ἔντομα: v. entomo), da insectus, part. pass. di insecare «tagliare, suddividere»]. – Nome con cui sono [...] lo schiaccerò come un i., e sim., o rivolta per insulto a persona ritenuta meschina, spregevole: non è che un vile i.; con adulto) irrequieto, eccessivamente vivace o molesto: non sta mai fermo, quell’insetto! ◆ Dim. insettino, insettùccio; spreg. ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...