frugolo
frùgolo s. m. e agg. [der. di frugolare]. – 1. s. m. (f. -a, raro) Bambino molto vivace, che frugola dappertutto e non sta mai fermo. 2. agg. Vivace, irrequieto: Questa fanciulla è tanto lieta [...] e frugola (Poliziano); gli occhiolini f. del signor Palìn ... rivelavano un’attesa molto intensa, e una pungente curiosità (Palazzeschi). ◆ Dim. e vezz. frugolino, e più com. frugolétto, per indicare in ...
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propedeutico
propedèutico agg. [der. del gr. προπαιδεύω «istruire prima», comp. di προ- «avanti» e παιδεύω «istruire»] (pl. m. -ci). – Che serve di introduzione allo studio di una scienza, di una disciplina: [...] per poter proseguire negli studî. Meno com. con il sign. più generico di introduttivo, preliminare: non mi fermoa questa analisi p. e procedo oltre (B. Croce). ◆ Avv. propedeuticaménte, con carattere propedeutico, in funzione propedeutica ...
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keffiyah
〈keffïà〉 (o kaffiyeh 〈kaffïè〉; anche keffiyeh 〈keffïè〉) s. m. o f. [dall’arabo kaffīyah, kūfīyah]. – Tipico copricapo delle popolazioni arabe, in partic. dei beduini e dei palestinesi, costituito [...] da un quadrato di stoffa piegato a triangolo tenuto fermo sulla testa da un cordoncino fatto generalmente di peli di capra intrecciati. ...
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trapassato
s. m. [part. pass. di trapassare]. – Nella grammatica italiana, nome di due tempi dell’indicativo del verbo che esprimono azione avvenuta (o situazione verificatasi) prima di un’altra anch’essa [...] o di una situazione precede immediatamente o talvolta condiziona l’inizio dell’altra («non si fermò finché non fu giunto alla meta»). Analoga precedenza rispetto a un fatto passato si esprime con il trapassato del modo congiuntivo, tempo formato con ...
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portablocco
portablòcco s. m. [comp. di portare e blocco1 nel sign. 3 a], invar. – Supporto di materiale vario che serve per tenere fermo un blocco per appunti o per dargli un dorso rigido. ...
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copula
còpula s. f. [dal lat. copŭla «legame, congiunzione»]. – 1. letter. Accoppiamento, spec. nel senso di congiunzione sessuale, coito. 2. In anatomia comparata, sinon. di basibranchiale. 3. In grammatica, [...] sostanze dette appunto copulate. 5. Nella terminologia musicale dei sec. 12°- 13°, il termine latino copula era usato per indicare una specie distinta di discanto consistente in una coda a note brevi che una voce svolgeva nell’ultima nota del canto ...
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stagnazione
stagnazióne s. f. [der. di stagnare1, sul modello dell’ingl. stagnation]. – Il fatto di essere stagnante, fermo e immobile. Non com. in senso proprio, riferito ad acque superficiali o ad [...] altri liquidi e a sostanze aeriformi (per cui è com. ristagno): s. di acque di raccolta; s. del sangue; s. del fumo, di esalazioni; è invece com. nel senso fig. di immobilità, mancanza di movimento e sviluppo, stasi: s. economica, e s. del commercio, ...
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rato
agg. [dal lat. ratus, part. pass. di reri «stabilire» e agg.]. – 1. letter. raro. Ratificato, confermato: or fa’, padre, che ’l patto Sia fermo e r. e sacro (Caro). 2. a. In diritto canonico, matrimonio [...] r., matrimonio tra battezzati formalmente valido, distinto in matrimonio r. e consumato, se materialmente concretato con l’atto sessuale coniugale idoneo alla generazione della prole, e matrimonio r. e ...
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calvinismo
s. m. – Il complesso delle dottrine teologiche formulate dal riformatore religioso Giovanni Calvino (1509-1564), tra le più rigoriste e austere nell’ambito del protestantesimo, rapidamente [...] che adottano tale tipo di organizzazione ecclesiastica e accolgono in misura maggiore o minore le dottrine di Calvino; nonché la concezione di vita, improntata a un fermo rigorismo morale, che s’ispira direttamente alla dottrina di Calvino. ...
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peripateticismo
s. m. [der. di peripatetico], letter. raro. – La dottrina di Aristotele e della scuola peripatetica; aristotelismo: nei tempi della nostra storia ... la scienza ... consisteva in un p. [...] inteso come si poteva, e applicato come si voleva a tutte le quistioni possibili (Manzoni, in Fermo e Lucia, tomo III, cap. V). ...
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Cardinale (Fermo 1779 - ivi 1852); chiamato dal Consalvi a varî uffici, fu creato nel 1826 cardinale dell'ordine dei diaconi (non essendo egli sacerdote) e l'anno dopo da Leone XII segretario di stato, carica che tenne fino al 1829 e che riacquistò...
Ingegnere, nato a Fermo (Ascoli Piceno) il 15 maggio 1895, laureato in ingegneria industriale, prof. ordinario di macchine a Palermo, poi a Padova, infine, dal 1934, nel Politecnico di Torino, nel quale, per diversi anni, è stato anche preside...